Immaginate di perdere coscienza per due minuti… Qualsiasi cosa steste facendo in quel preciso istante verrebbe interrotta: sbattereste la faccia contro la scrivania, vi cadrebbe a terra l’I-pad, rompereste il pc. E se con voi perdessero i sensi tutte le persone della terra? Il salumiere che affetta il prosciutto, il saldatore che usa la fiamma ossidrica, il guidatore dell’autobus e anche il pilota del vostro aereo.
Un disastro immenso.

Questo è il punto di partenza della serie tv Flash Forward in onda su Fox dal 2009 e in chiaro dal settembre del 2010: cosa succederebbe se tutta l’umanità si fermasse per due minuti e diciassette secondi?

Di per sé già quest’idea sarebbe fenomenale, ma la genialità della serie non sta in un semplice blackout di coscienza… In quei 137 secondi ogni essere umano vede ciò che starà facendo il 29 aprile dell’anno successivo (da quel momento soprannominato D-day).
Chi scopre di vivere con una persona diversa da quella che ha sposato, chi si ritrova in posti lontani, chi partecipa al proprio matrimonio, chi aspetta un figlio.

Ma tanti, nel mondo, non vedono nulla. E mentre all’inizio pensano sia stato solo un vero e proprio blackout delle funzioni cerebrali di tutti, pian piano scoprono che non vedere niente è un assai brutto segnale.

Cosa succederebbe se davvero potessimo vedere uno spezzone del nostro futuro? La nostra vita sarebbe davvero più serena e rilassante? La serie tv “Flash Forward” ci illustra puntata dopo puntata come, vedere il futuro, sia tutt’altro che confortante e che, sapere ciò che ci accadrà, può arrivare a modificare quello che sarebbe dovuto essere.

Speranza che il futuro non si avveri oppure desiderio che sia realmente così come lo si è visto… Paura che le cose cambino e voglia di difendere ciò che si ha.

La serie fantascientifica che ha ottenuto ascolti da capogiro in tutto il mondo ci fa riflettere su quanto sia difficile convivere con un destino conosciuto e ci lancia una domanda tutt’ora senza risposta: esiste il libero arbitrio, o siamo destinati per forza a qualcosa che ancora non conosciamo?

Purtroppo dopo la prima serie, il 18 maggio del 2010, la ABC ha annunciato di non voler continuare il percorso cominciato. Il disappunto e la rabbia dei fans, che pregustavano già nuovi capitoli, è stato sconvolgente: appelli online, proteste e petizioni. Chissà che la folla non riesca a farsi sentire e ad ottenere una seconda serie che riveli i punti rimasti in sospeso e continui ad affascinarci e farci riflettere.

Che vi siate fatti catturare da “Flash Forward” e siate in crisi d’astinenza, o non conosciate la serie, vi consiglio di leggere il libro da cui è stata tratta: Flashforward di Robert Sawyer. Non per niente nato il 29 aprile: il D-day.

Erika Pompili