Divertente, provocante, fuori dagli schemi e intrigante. Una serie televisiva con caratteristiche del genere di certo farebbe furore ancora oggi, dunque figuratevi un po’ quello che successe negli anni ’80 grazie a Tre Cuori In Affitto.

Della durata di cinque stagioni, andato in onda in America fino al 1984 e fino a poco più tardi in Italia, si affacciò timidamente nel panorama delle situation comedy, per poi affermarsi e procedere in maniera scoppiettante.
Tre Cuori in Affitto si apre in modo piuttosto semplice: due ragazze, una brunetta che lavora in un negozio di fiori di nome Janet Wood (interpretata da Joyce De Vitt) e una biondina svampita che fa la dattilografa di nome Chrissy Snow (Suzanne Somers) si ritrovano a condividere un appartamento e al contempo a rendersi conto che proprio per pagare l’affitto dovranno cercare una terza coinquilina.

La ricerca si concluderà però in modo piuttosto inaspettato, perché “la terza coinquilina” si chiama Jack Tripper (John Ritter) e, oltre naturalmente ad essere un uomo, è un vero playboy. Belloccio e sicuro di sè, Jack è un aspirante cuoco in cerca di sistemazione, e l’occasione di dividere l’appartamento a Santa Monica con due splendide ragazze non gli dispiace affatto, ma ad opporsi alla convivenza mista ci pensa Stanley Roper (Normal Fell), padrone di casa un po’ invidioso del giovane per la sua bellezza e del suo successo con le donne.

Per risolvere la situazione, Jack, Janet e Chrissy si inventeranno uno stratagemma: fingeranno che l’aitante Jack sia in realtà omosessuale.
Le conseguenze di questa situazione saranno a dir poco stravaganti ed esplosive: l’omosessualità di Jack, sebbene ostentata davanti al signor Roper, non convinceranno la sua consorte che non farà altro che fare gli occhi dolci a Jack in attesa di un suo possibile cambiamento, cosa che farà più volte spazientire il padrone di casa e creare litigi tra i due coniugi, che torneranno spesso a battere sull’impossibilità del signor Roper di…soddisfare la moglie Helen.

Nel frattempo, a porte chiuse e lontano dagli sguardi dei padroni di casa e di amici e parenti delle due ragazze, tutti convinti dell’omosessualità di Jack, quest’ultimo proverà costantemente a sedurre le due coinquiline e chi poi le sostituirà.

Tre Cuori In Affitto è una serie avanti con i tempi per gli anni ’80: da vedere, anche per il contributo che diede in quegli anni alla riflessione sul tema dell’omosessualità, della convivenza mista e delle disfunzioni sessuali.

Caterina Damiano

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