Più che piatto d’autore, il panino resta un vero e proprio piacere italiano da godersi in qualsiasi momento.

Benché alcuni nutrizionisti demonizzino le fettine di pane ripiene di prosciutto, mortadella, pancetta e altri insaccati rigorosamente Made in Italy, questo cibo appartiene alla nostra tradizione enogastronomica. È buono, sano e se non si esagera potremmo anche dire che fa bene. L’importante è non abusarne.

Il problema dell’obesità negli Stati Uniti, dove si fa un eccessivo consumo di sandwich come in  altre parti del mondo, deve essere rintracciato non tanto in quello che si mangia, ma nella quantità del cibo ingerito: se ogni giorno ci si abbuffa di burro di noccioline, arachidi e hamburger, è certo che alla lunga subiremo fisicamente le conseguenze di questa cattiva abitudine alimentare. Lo stesso discorso vale per il panino e qualsiasi altro cibo, per quanto sano questo possa essere.

Il panino è un piatto tanto semplice quanto magnifico, perché può essere imbottito con qualsiasi prodotto: dal tonno fresco arrostito con fettine di limone, alla melanzana fritta o marinata con basilico. Questo mondo pazzesco è così goloso che ho scelto di inserire all’interno del menù del mio ristorante una vasta scelta di panini. Ad esempio, in carta, è possibile trovarne uno molto appetitoso, fatto con pane, rigorosamente preparato da me e dai miei collaboratori, farcito con verdure marinate, capperi, olive, succo di limone e pomodorino tritato. Un antipasto buono e sano.

Ammetto che capita anche a me ogni tanto di recarmi in salumeria a chiedere un buon panino al salame all’antica: una vera prelibatezza. Certo, se devo inserirlo in menù, presto maggiore attenzione alle materie prime da utilizzare scegliendo prodotti straordinari.

Nutrizionisti o no, un bel panino al salame non lo negherei a nessuno.

 

Filippo La Mantia – chef del ristorante dello storico Hotel Majestic di via Veneto a Roma