Di Paola PERFETTI Dimenticate Buddy Valastro, il boss delle torte, care lettrici di TheWoman. E’ italianissima la Marie Antoinette che delizia teste coronate, Vip nostrani, e bambini alla ricerca di “torte di cielo”: si chiama Camilla Rossi, ha 29 anni, un Dottorato di Ricerca alle spalle, una vita frenetica con base Ravenna e una ghiotta esperienza presso una delle scuole di pasticceria più rinomate della Corona britannica.

Oggi Camilla Rossi è una delle cake designer più ricercate e apprezzate da chi ama torte a effetto, ma con un gusto superbamente italiano.

Spiegaci che cosa fa la Camilla Rossi Torte

Dal mio ritorno da Londra ad oggi mi occupo della elaborazione di torte e dolci in funzione di un committente. Questo significa che io cucino in loco curando al top l’estetica e la coerenza del prodotto. Lavoro in funzione delle altre portate in cui verranno servite le mie, così come della location in cui sono chiamata a lavorare. In questo periodo ho un gran numero di richieste e sono sempre in giro, visto che mi occupo della mia azienda da sola, ma voglio continuare così: mi rendo conto di avere una cura maniacale e un’attenzione estrema verso ogni dettaglio. Per ora ho intenzione di aprire un laboratorio in centro a Ravenna con un’area vendita, entro il prossimo autunno: qualora decidessi di avere un’altra sede, allora mi avarrò dell’aiuto di qualcuno.

Un dottorato, Londra, e poi pasticcini regali: come ti è venuta in mente questa cosa? Il dottorato di ricerca e l’Italia non servono più a noi giovani?

La scelta di Londra è stata abbastanza naturale. Coltivavo la passione della pasticceria da tempo e ogni lunedì arrivavo in facoltà con dei grandi vassoi di cannoli o di croissant. In breve mi sono resa conto che si trattava di qualcosa di più di un hobby: su consiglio di un’amica mi sono lanciata alla volta delle torte monumentali britanniche. Sono partita per Londra e ho cominciato a lavorare da Hummingbird Bakery: lì lavoravamo in dieci in uno stanzino di 4mx4m, non avevo un pomeriggio libero e posso dire di non aver visitato affatto Londra. Poi sono entrata nella prestigiosa Little Venice Cake Company.

Quindi il dottorato di ricerca e l’Italia non servono più a noi giovani?

Affatto. L’opportunità di provare è stata grande, psicologicamente molto più importante di qualunque altro aiuto che avrei potuto ricevere in Italia. Il Dottorato serve. Serve a conoscere. Serve a confrontarsi alla pari con quei personaggi che conosci sui libri, serve a forgiarti una forma mentis utile ad andare alla fonte delle cose, a studiare al massimo livello e raggiungere il top, con metodo e impegno, per non lasciare nulla al caso. Quando studi non hai orari precisi, si è sempre reperibili. Insomma, il Dottorato è utilissimo ma è triste che ancora vi possano accedere solo persone dotate di un forte supporto economico. Tutti dovrebbero avere le condizioni necessarie per farlo.

E la passione per le torte? Più senso estetico oppure voglia di realizzare?

Direi senso estetico: il gusto e l’occhio sono un ottimo mezzo di comunicazione. Il sorriso dei bimbi per una torta compleanno ripaga molto di più di qualsiasi citazione accademica data da un illustre professore.Io ho deciso di fare tutto da me, anche se è molto difficile seguire tutto in prima persona, ma è difficile per me demandare, perchè alla base della mia impresa c’è un forte discorso affettivo: questa è la mia opportunità nella vita di fare qualcosa che mi piace e che mi ripaga di tutto. Ho studiato all’estero per realizzarla, ma poi l’ho costruita per davvero, e sono certa che questo è quello che voglio fare nella mia vita, per sempre.

La creazione più bella? Quale e per chi?

Benché abbia lavorato per pasticcerie importanti, forse la più bella è la prima che ho realizzato appena dopo essere diventata professionista. Era una torta di compleanno che avevo realizzato per due amici carissimi, poco prima di partire. Quando ho avuto la possibilità , ho voluto replicare per dimostrare “che avevo studiato”. I miei committenti erano un fratello e sorella piccolissimi: con loro, a e tavolino, abbiamo studiato la loro creazione, e con sorpresa e soddisfazione abbiamo messo a punto una delizia con il tema del cielo, piena di aeroplanini, uccellini, soli e nuvole… Creo sempre dolci con un tema.

Qual è la torta che vorresti realizzare?

Non ho obiettivi di fama o di visibilità. Alcuni Vip stanno arrivando – i nomi per ora sono top secret – ma la voglia è di fare sempre bene.

A chi ti rivolgi quando crei le tue torte?

Mi lascio ispirare dall’estetica dell’epoca vittoriana e dal film “Maria Antonietta” di Sofia Coppola, amo lo sfarzo di quella pellicola, giovane ma in chiave rock. Maria Antonietta è il mio film preferito e a lei mi sono trasposta a livello scenico quando ho decciso di fare un largo uso di colori pastello, di oro e argento, di nuance metalliche, di sfarzo e barocco, pur rimando sempre elegante, femminile. E’ vero, alcune mie creazioni sono di stampo USA, ma alla base c’è un forte senso del gusto Europeo, in particolare britannico e, ovviamente, francese.

La torta più strana o i personaggi “top” che ti hanno chiesto di realizzarne una?

A Londra vendono torte costosissime che noi in Italia non pagheremmo nemmeno 5 euro. Non rientrano nel gusto e nella tradizione dolciaria italiana considerata la resistenza e la rigidità con cui si preparano gli impasti – servono così per sorreggere la decorazione. In quanto a me, ho deciso di ispirarmi a quelle torte ma mi sono concentrata ad aggiustarne lo zucchero, il burro, a ridimensionare quelle farciture burrose che da noi non funzionano. Propongo dolci tradizionali ma rivisitati, come gli impasti con la frutta fresca, la crema al latte e la frutta come farcitura. Oppure le cupcake, che propongo spesso ripiene e farcite con creme a noi più “familiari” come la pasticcera o la chantilly. Insomma, miro a soddisfare l’occhio ma assecondando il gusto italiano.

Qual è il dolce che ti rappresenta di più, e perché?

Io faccio dolci per lavoro, ma a dire il vero ne mangio pochissimi. Credo che il dolce che meglio mi rappresenti sia la crostata di albicocche: paradossalmente i dolci più semplici sono quelli più buoni e che non hanno bisogno di molto altro. Le crostate sono semplici, si possono fare in casa, con del burro buono e delle uova fresche. Anche io sono così.

Camilla Rossi| Camilla Rossi Torte & co. Ravenna, Italia

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