I “pionieri” dell’eco solidale avevano cominciato con bomboniere realizzate con prodotti di recupero, ma ormai, per chi vuole un matrimonio sempre più “green”, ci sono partecipazioni inviate via e-mail, buffet a base di prodotti locali e serviti con posate riciclabili, oltre a collegamenti in streaming con i parenti lontani, per non inquinare con spostamenti di massa, e album di nozze digitali.

A Lacchiarella, in provincia di Milano, si è appena conclusa la Fiera del matrimonio solidale, organizzata dall’associazione Libero Laboratorio e che ha proposto una serie di novità in materia di eco-wedding: abiti da sposa prodotti in Bangladesh, gioielli etici, un’associazione di fotografi che stanzia il 30% del pagamento a progetti di solidarietà. Le coppie che hanno partecipato, dando un’occhiata incuriosita agli stand, sono state 400, segnale che quella del matrimonio eco-solidale è diventata una vera e propria moda.

Per molti, però, si può parlare di uno stile di vita, che vuole essere espresso anche durante il giorno del sì.
Per questo, per molti organizzatori di eventi, quella delle eco-nozze sta diventando anche un business.
Un esempio arriva da Ecocongress, società perugina che si occupa di organizzare eventi in modo eco-solidale e che da pochi mesi ha creato il marchio Green Weddings.

Ma come si organizza un matrimonio “verde”? E chi lo richiede ai wedding planners? In genere si tratta di persone tra i 30 e i 40 anni di età, di cultura sopra la media e sensibile alle questioni ambientali, tanto da pretendere un matrimonio ad impatto zero, a cominciare dall’utilizzo di prodotti locali per il rinfresco. Ma non solo!

Anche la chiesa può essere allestita con materiali di riuso e la festa organizzata in un luogo raggiungibile a piedi, oltre a tavoli decorati con piante a bulbo che hanno la doppia funzione di decorazione e bomboniera per gli invitati.

Ma se si pensa all’arte del riciclo come ad un modo per risparmiare, allora si è fuori strada, perché Claudio Severi, di Green Wedding, sostiene che le nozze eco costano come quelle tradizionali, addirittura anche qualcosa in più. I tagli ai costi si fanno organizzando gli incontri con i clienti via Skype, ad esempio, per non pesare sul costo della benzina e sulla bolletta del telefono, ma per quanto riguarda location e buffet, c’è poco da risparmiare, a cominciare dalle luci led che consumeranno di meno, ma costano il 30% in più.

Insomma, se il matrimonio è verde perché amico dell’ambiente, certo non lo è per il portafoglio.

Vera Moretti