di Paola PERFETTI

Poteva succedere di tutto e di più alla sfilata di Byblos autunno inverno 2012 2013 allestita nella corte d’onore del Castello Sforzesco di Milano, in questa calda domenica pomeriggio di Carnevale Ambrosiano… ed è successo.

Partiamo dalle raffiche di vento che, in una giornata quanto mai tersa, hanno fatto tremare visibilmente la tensostruttura in pali d’acciaio, costringendo tutti ad un fuggi fuggi generale giusto a pochi minuti dall’inizio.

Dopo le rassicurazioni dei “bobby” della vigilanza, finalmente via alla passerella Byblos: una collezione hypnotic chic dove stiletti bicolor e fucsia “everywhere” fanno da deliziosa cornice a una linea di matrice Futurista-Decò in cui domina il trompe d’oeil e tutto ha un che di marziano.

Cose dell’altro mondo? Non faccio in tempo a darmi una risposta che sul catwalk irrompono due animaliste ostili all’allevamento in batteria per la realizzazione delle pellicce (più pacifica è stata la dimostrazione di ieri mattina di quattro ragazzi davanti ad Armani). Peccato che Byblos non c’entri, visto che di pellicce non ce n’è stata la benchè minima traccia in questo runaway, anzi!

I canoni e i modelli tradizionali sembrano prendere un’altra dimensione con queste strutture architettoniche, così reinterpretate da fare dei “brutti scherzi alla vista” e apparire due capi in uno, o uno solo che sembrano due.

Maglie “quasi” duplicate”; volumi che si chiudono davanti rivelando cromie differenti sul retro; forme ovoidali e punti della maglieria esasperati al punto da creare effetti tridimensionali che sembrano una corazza, dei cunei.

Insomma, forme geometriche, punti e cerchi sovrapposti, applicazioni a mano con fili metallici e paillettes a specchio o ancora jacquard nella maglieria e una nuova lavorazione data dall’accoppiatura a caldo di due tessuti senza nessuna cucitura.

Il Futurismo di Byblos è un tripudio di forme veloci; è una rilettura dei canoni tradizionali dove è l’esercizio sulle textures e sulle forme a dare l’impronta a tutta la collezione. Una collezione autunno inverno forse poco portabile visto le stampe 3D, i colori fin troppo fluo, le esplosioni cromatiche negli abbinamenti che toccano anche i dettagli e gli accessori.

Color block nelle cinture leggere e nei guanti in latex… che fine hanno fatto la tensostruttura tremolante e le animaliste che (ir)rompono? Forse sono state colpite dai raggi ultravioletti dell’autunno inverno di Byblos… che l’abbia teletrasportate in un’altra dimensione?!

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