Il lusso, la moda, la smania compulsiva di possedere sempre di più. Ossessioni che possono far perdere la testa e il controllo. Psicosi o terapia? La seconda, almeno secondo il regista di origine polacca  Roman Polanski che ha diretto per Prada il cortometraggio “A Therapy”, presentato alla 65esima edizione del Festival del Cinema di Cannes, in occasione della proiezione della versione restaurata di “Tess”, film del 1979 del regista.

Così Polanski spiega il mood che ha animato la realizzazione del corto: “La possibilità di ragionare su quello che oggi rappresenta il mondo della moda, e il fatto che sia accompagnato da così tanti stereotipi, è affascinante e allo stesso tempo leggermente inquietante, ma sicuramente non è qualcosa che si possa ignorare”.

Una seduta psicoanalitica che vede protagonista un’impeccabile Helena Bonham Carter nei panni di una ricca signora dell’alta borghesia che in una monologo fiume di reminiscenza joyciana racconta al suo dottore, Ben Kingsley, dell’insoddisfazione che vive, della solitudine, della mancanza d’affetto che non può essere sopperita dalle ricchezze né dai tanti uomini che la circondano.

Mentre la donna racconta, l’occhio della telecamera si sposta insieme allo sguardo dello psicologo, totalmente ammaliato dalla pelliccia che la paziente ha lasciato sull’attaccapanni. L’afferra, la indossa e si rimira davanti allo specchio. Alla maison italiana non si resiste. Tutti vestono Prada, non solo il diavolo.

 

Pinella PETRONIO