Care TheWoman, vi è mai capitato di chiedervi chi siete, come venite considerate e come siete rappresentate nella società attuale? Domande a primo impatto banali dietro le quali si celano realtà spesso molto complesse.

In questi giorni, o meglio da qualche anno a questa parte, i mass media e la società in generale sembrano identificare le giovani donne in maniera univoca. Due cose: bellezza fisica e capacità di usare il proprio corpo per raggiungere obiettivi perlopiù socio-economici.

Il “capitale erotico”: questa è la neonata locuzione principessa dei tempi che corrono. Escort e colleghe sembrano aver imparato molto bene che questo capitale, fin quando si può, deve essere sfruttato al massimo.

Il “fenomeno escort” ha ormai occupato microfoni e telecamere a lungo cancellando totalmente altri prototipi femminili. E il problema è proprio questo, cioè: la maggioranza delle ragazze italiane sono avviate in questa strada? O meglio, le escort rappresentano un’ideale, un obiettivo cui giungere per le giovani? La risposta, a mio personale parere positiva e rincuorante, è no! Il fulcro della personalità delle giovani italiane è tutta da un’altra parte.Nelle Università, nel lavoro, nel volontariato, nella creatività, nell’ottimismo, nella voglia di fare. Per intenderci, nella realtà quotidiana con i suoi ritmi, le sue soddisfazioni ed i suoi dispiaceri.

Sta nelle donne che riescono, ogni giorno, a darsi da fare per il bene dei propri figli, della propria famiglia; per il bene di sé stesse. Storie normali, di sacrifici quotidiani. E’ la realtà di una società che in quanto a considerazione del sesso femminile è nettamente arretrata rispetto al resto d’Europa. Un abisso di modernità che l’Italia non sembra voler colmare, ignorando i vantaggi che una società in cui uomini e donne lavorano accanto ed alla pari, porterebbe.

Uno spunto di riflessione per noi donne più che necessario in questo delicatissimo periodo.

Shirin Niazi