Sono lontani i tempi in cui era il marito ad amministrare il denaro della famiglia, ed era lui a decidere quanto e per cosa spendere, oltre, ovviamente, a stabilire di quale somma dovesse disporre la moglie. Ogni settimana, dunque, la donna riceveva una “paghetta” che doveva bastarle per tutto: spese per la casa, per il cibo e per qualsiasi imprevisto si verificasse.

Fortunatamente, tutto ciò è vivo solo nei ricordi, o nei film ambientati negli Anni ‘50 e ‘60, ed ora la realtà è ben diversa.

A quanto pare, anzi, tocca alla donna amministrare la famiglia, che si rivela un’azienda a tutti gli effetti. Se si considera, infatti, che bisogna far entrare nel budget le rate del mutuo e dell’auto, nonché gli studi dei figli e le loro attività sportive, senza tralasciare viaggi e vacanze, il gioco “all’incastro” risulta essere impegnativo.

Ma tutto ciò è alla portata della donna, la quale, seguendo la sua indole “risparmiatrice”, riesce a trovare, con pazienza e costanza, le migliori condizioni quando deve chiedere un finanziamento o cambiare conto corrente in banca, per non parlare delle offerte al centro commerciale e al supermercato sotto casa.

Tutto questo è gestito con oculatezza e responsabilità dalla moglie e mamma di famiglia, che diventa, dunque, il punto di riferimento quando si tratta di fare una scelta importante. Da ultima ruota del carro, nella famiglia patriarcale che fu, a prima attrice, il passo è stato lungo, e a quanto pare di sicuro successo.

I mariti, infatti, ammettono compiaciuti questo passaggio di testimone, dimostrando totale fiducia nelle qualità decisionali della consorte. O è solo un modo per alleggerirsi dalle responsabilità?

Beh, noi prendiamola dal punto di vista positivo, e pensiamo che, noi donne, stiamo diventando sempre più insostituibili, in tutti i campi.

Vera Moretti