Il 25 agosto 2011 Maria Francesca Cimò, per tutti semplicemente “Mariella”, scompare nel nulla dalla sua casa di San Gregorio di Catania. 72 anni portati benissimo e un carattere molto energico, Mariella ha una grande passione per gli animali: possiede circa 20 cani e 40 gatti, che considera come i suoi figli, visto che lei non ne ha avuti. È sposata da 40 anni con Salvatore Di Grazia, un ex informatore scientifico che ora gestisce un autolavaggio.

La mattina del 25 agosto Mariella e suo marito hanno un acceso diverbio dovuto, a quanto pare, al fatto che Mariella vuole che Salvatore chiuda l’autolavaggio e si dedichi insieme a lei alla cura degli animali. L’uomo però non è d’accordo. Al termine del litigio Salvatore esce di casa e quando vi fa rientro, intorno alle 20, Mariella non c’è. Inizialmente pensa a un dispetto da parte della moglie e quindi ne denuncia la scomparsa solo 10 giorni dopo. Da casa manca della biancheria di Mariella, una borsa, i documenti della donna e circa 40 mila euro. Tuttavia, Mariella si sarebbe allontanata senza prendere l’auto e lasciando a casa i cellulari. La procura di Catania apre un fascicolo per sequestro di persona a carico di ignoti e, nell’ottobre 2011, iscrive Salvatore Di Grazia nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio e distruzione di cadavere. “Un atto dovuto” – viene detto – per autorizzare le
perquisizioni e i rilievi del Ris nella casa di San Gregorio, nell’autolavaggio e in una villetta al mare a Pozzillo Di Acireale. Da questi rilievi però non emerge nulla. Si scoprono invece delle ombre nella vita di Salvatore Di Grazia che, a quanto pare, è solito frequentare donne molto più giovani di lui.

Gli incontri avvengono in una stanzetta adibita ad hoc proprio all’interno dell’autolavaggio e Mariella, che lo aveva scoperto, aveva dimostrato più volte la sua gelosia. Inoltre, sostengono i famigliari della donna, Mariella non si sarebbe mai allontanata a piedi da casa perché la strada è dissestata e lei usa abitualmente scarpe con tacco 12. Infine, le telecamere di sorveglianza di una villa vicino alla sua abitazione non ne hanno ripreso il passaggio, mentre quello stesso giorno hanno ripreso Salvatore mentre entrava e usciva di casa con in macchina un vistoso fusto che non si sa cosa contenesse. Ad oggi sono trascorsi 14 mesi dalla scomparsa di Mariella Cimò. 14 mesi gli interrogativi e di macabri sospetti senza una risposta.

SILVANA PICA

Quella di Silvana Pica non può certo definirsi una vita facile. 57 anni, residente a Pescara, Silvana in gioventù era stata una donna bellissima e di successo, ma poi gli strani scherzi che può giocare la psiche umana l’avevano allontanata da tutte le cose belle, compreso un figlio che per anni aveva perso di vista. Silvana da qualche tempo lavorava come traduttrice presso la Provincia e condivideva un appartamento con due donne rumene. Negli ultimi mesi, però, sembrava che la vita fosse tornata a sorriderle, dal momento che era riuscita a recuperare il suo rapporto con il figlio, diventato ormai grande.

Eppure il 17 gennaio 2012 Silvana Pica scompare.

Nel tardo pomeriggio fa visita all’ex suocera chiedendole ospitalità per la notte, ma c’è già qualcosa che non va e la suocera si spaventa e rifiuta la richiesta: Silvana ha il labbro inferiore completamente tumefatto e gonfio, come se qualcuno l’avesse colpita.

Questo particolare lo racconterà anche una delle sue coinquiline. Incassato il “no” da parte dell’ex suocera, Silvana pare che torni a casa e di lì a poco esca di nuovo, senza lasciare tracce.

Almeno fino allo scorso 15 marzo, quando un peschereccio al largo della costa tra San Salvo e Termoli recupera casualmente la borsa di Silvana con dentro i documenti, i soldi, una trousse e il quadrante di un orologio senza cinturino, con le lancette ferme alle 5.45. Di certo questo ritrovamento non lascia presagire niente di buono, ma il mistero circa la scomparsa di Silvana Pica resta ancora fitto: qualcuno le ha voluto fare del male? Il suo malessere profondo le aveva tolto ogni voglia di vivere? O, come tutti sperano, ha semplicemente deciso di lasciarsi tutto alle spalle e iniziare una nuova vita?

Roberta BRUZZONE – criminologa e psicologa forense Presidente dell’Accademia Scienze Forensi