Hanno iniziato con la tendenza Hygge che ha spopolato soprattutto lo scorso anno, ed ora gli svedesi ritornano mostrando come essere bravi con le nostre menti, i nostri corpi e l’ambiente in un allenamento facile.

Si chiama plogging ( una crasi delle parole “jogging” e  plocka upp , svedese per “pick up”) e significa raccogliere i rifiuti mentre si corre, ovvero l’allenamento più adorabile di cui abbiamo mai sentito parlare.

Per iniziare a fare il plogging, si fa una corsa come si farebbe normalmente, assicurandosi di prendere intervalli regolari per raccogliere la spazzatura (preferibilmente mentre si accovaccia per aumentare l’attività). Per vedere quanto sta prendendo piede questa  mania del fitness basta dare un’occhiata a #plogging su Instagram . Oltre a  un beneficio per il pianeta, questa nuova tendenza attività è molto buona anche per se stessi. “Simile all’allenamento a intervalli, il plogging combina una corsa rapida per brevi periodi con affondi e squat focalizzati“, spiega la nutrizionista svedese Frida Harju-Westman. “L’allenamento a intervalli aumenta la resistenza e brucia più calorie durante e dopo un allenamento rispetto alla normale corsa, migliorando il fitness e la combustione dei grassi per ottenere i migliori risultati.”

C’ anche una App dedicata a salute e benessere ideata da  svedesi, che si chiama Lifesum  e stima che l’utente medio consuma 288 calorie ogni 30 minuti di sessione. Che è praticamente lo stesso numero di calorie bruciate durante il normale jogging / attività di fitness, ma  c’è da fidarsi, ci si sentirà molto più virtuosi in seguito e non  solo per avere fatto attività fisica, per aver pensato alla propria salute e al proprio benessere. Il plogging è ottimo perché soprattutto ora, che si va verso la bella stagione,

Ma la ragione principale per provare a plogging? Dopo tutto questo duro lavoro,dopo aver ripulito il pianeta, e aver fatto attività fisica un premio è meritato dicono gli svedesi, e, loro, lo quantificano in un piatto di polpette di carne tipiche della cucina scandinava, noi invece diremmo… anche no!

Silvia GALLI