Con lei condividiamo la passione per il mondo beauty, Elena Rossi ce l’ha eccome e, come pochi altri, ha trasformato il proprio talento e la propria vocazione in un lavoro. Si è impegnata, è stata costante e lungimirante ed ha creato Vanity Space Blog, molto aggiornato e interessante con una community attiva e curiosa.

La cosmesi green in tutte le sue sfaccettature è il fil rouge del portale che è un luogo dove condividere opinioni, commentare prodotti, sperimentare nuove tendenze con oltre 143.000 followers (tra Facebook e Instagram). L’abbiamo intercettata e le abbiamo chiesto del presente e del futuro del business beauty:

Vanity Space è nato nel 2013, cosa è cambiato da allora nella tua community? Gli utenti sono più consapevoli, più attenti adesso oppure no riguardo al mondo beauty?
All’inizio regnava l’anarchia, perché migliaia di persone tutte insieme erano davvero difficili da gestire. Per me era la prima volta, e per far funzionare al meglio questo “salotto virtuale” ho lavorato molto con il mio staff per conoscere gli utenti, i loro interessi e la loro personalità. Solo così sono riuscita a costruire un dialogo che nel tempo ha portato a grandi risultati. Il tutto ovviamente affiancato al rispetto delle regole della casa, regole che rispecchiano tutt’ora l’immagine che volevo comunicare: rispetto del prossimo in primis. Nel corso degli anni con queste basi il pubblico si è targhettizzato da sé, si è affinato e la community oggi è composta principalmente da persone in linea con la nostra mission e con la nostra filosofia, che vuole la consapevolezza al primo posto.
Quali sono i valori (beauty) che cerchi di condividere con i tuoi followers?
Sicuramente uno su tutti, la consapevolezza: la chiave che apre tutte le porte. Vanity Space è nato per dare al pubblico gli strumenti giusti per scegliere in autonomia. Ho sempre lavorato per far si che la mia audience riuscisse a tenere a bada tutti i claim pubblicitari fuorvianti ed i canoni estetici imposti dalla società. Questo dovrebbe fare un Blog, permettere alle persone di scegliere in autonomia il meglio, senza farsi condizionare o influenzare da qualcosa o da qualcuno. Motivo per il quale non ho mai preso in considerazione di affiancare Vanity Space al termine influencer.

Ci spieghi cosa intendi per ‘cosmetica green’?
Sono nata e cresciuta in un ambiente familiare naturale, quindi per me la “cosmesi green” è uno stile di vita. Rispettare la natura e gli ecosistemi, prediligendo ciò che la terra ci regala è un concetto che con il mio lavoro cerco di far entrare in più case possibili. Quando le persone si rendono conto di ciò e colgono tutte le sfumature, iniziano a sentirsi parte di qualcosa di immenso che va amato e preservato partendo in primis da noi stessi e dalle nostre abitudini.

Cosa pensi della moda del clean beauty?
La “Clean Beauty” non è una moda, è solo un’evoluzione della cosmesi green dove “less is more” è il concetto. Formule più evolute ed essenziali, ma soprattutto da parte delle aziende la volontà di rapportarsi con i propri clienti con più trasparenza e autenticità. Spesso e volentieri ogni componente della formula è tracciabile, il packaging diventa ecosostenibile o addirittura “waste free“, i processi produttivi sono certificati, infine si cerca di valorizzare il patrimonio naturale specifico della zona di produzione. Il prossimo passo sarà la “Blue Beauty” ovvero una produzione che vada, oltre a quanto già detto, a salvaguardare sempre di più anche i mari, gli oceani, le barriere coralline e le risorse idriche in generale.

Raccontaci anche dell’ultima collaborazione con il brand Antos
Grazie alla collaborazione con la famiglia Mortara, founder di Antos finalmente sta per prendere vita un prodotto che si prenderà cura del nostro sguardo a 360°, un contorno occhi performante che tratterà con un solo gesto tutti gli inestetismi che affliggono questa zona così delicata e fragile del nostro viso: rughe, borse e occhiaie. La formulazione ha richiesto un anno di lavoro, perché desideravo inserire attivi di ultima generazione anche difficilmente reperibili, ma siamo finalmente in dirittura d’arrivo, e non vedo l’ora di presentarlo al mondo!

Quali sono i beauty products del futuro che vorresti acquistare (o creare)?
Mi piacerebbe riuscire a lavorare sempre di più alla bellezza “custom-made” che proponga al pubblico cosmetici specifici per le proprie esigenze cutanee e sensoriali. Trovo meraviglioso che il singolo possa progettare con una guida professionale il proprio trattamento, scegliendo gli attivi e profumi, ottenendo un qualcosa di perfetto per le proprie caratteristiche.

Quali sono secondo te i trend che arriveranno anche qui da noi in Italia?
Sta prendendo sempre più piede anche in Italia un concetto beauty decisamente olistico, dove la bellezza e il benessere mentale vanno di pari passo. In futuro verranno premiati sempre di più tutti quei prodotti che offriranno al consumatore finale benessere fisico, mentale, relax ed esperienze sensoriali profonde. L’olfatto, il prendersi il giusto tempo e la ritualità dei gesti, permettono di raggiungere un equilibrio psicofisico che consente alla bellezza insita in ognuno di noi di manifestarsi anche attraverso la nostra pelle. Nei paesi del nord europa e in Giappone, tutto ciò è praticamente quasi realtà, in Italia non è ancora mainstream, ma lo diventerà presto.

Martina ZANGHI’