Potrebbe sembrare un ossimoro, eppure, non lo è. La chirurgia estetica può e deve essere il più possibile «naturale». Solo così si ottengono dei risultati che esaltano la bellezza del paziente nella sua interezza. Abbiamo chicchierato con un esperto, il Dottor Umberto Tozzi, Specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale, Medicina e Chirurgia Estetica di questo ed altri temi sempre all’insegna dell’equilibrio. Ecco cosa ci ha raccontato:

Quali sono i trattamenti che le vengono più richiesti e per quale motivo secondo lei hanno questa necessità?
Sono sempre frutto di un disagio psicologico, di un difetto seppur minimo che il paziente vuole correggere, pertanto il motivo della loro correzione è proprio quello di far sentir meglio il paziente con se stesso. Altre volte, invece, i trattamenti che mi vengono richiesti fanno parte di una moda, di un trend e come tali non sono destinati a durare molto. Faccio l’esempio dei fili di trazione per alzare il sopracciglio e ottenere l’effetto “Fox eyes” oppure le tanto famose “Russian Lips”.

Dato che i trattamenti estetici sono sintomatici di un problema interiore, come guida i pazienti verso un percorso di guarigione completo?
I primi 5 minuti della consulenza sono dedicati a far esprimere il paziente, e sono quelli più importanti che guidano tutto il resto del percorso. In base alla richiesta che mi viene fatta, e nel modo in cui viene espressa, cerco di capire anche se si tratta di un problema interiore e in che modo influisce sul paziente. Il lavoro del chirurgo estetico o del medico estetico è in una fase primordiale del rapporto medico-paziente simile a quello di uno psicologo che poi accompagna il paziente nella scelta migliore. Raramente invece è utile anche il supporto di uno psicologo, che fa parte sempre della mia equipe.

L’unico vero indice di un trattamento estetico ben riuscito è la sua naturalezza. Come si adopera per ottenerla prima di operare e di effettuare un trattamento?
La naturalezza è la base di ogni risultato che miro ad ottenere, proprio per questo nella fase iniziale mi confronto spesso col paziente su quelli che sono i risultati aspettati, si effettuano simulazioni davanti lo specchio, simulazioni mediante software 3d di ultima generazione e mediante l’esposizione di casi simili già trattati. Se la mia idea di risultato non coincide con quella del paziente preferisco desistere nel trattamento.

Come è cambiato il senso estetico negli ultimi anni, quali sono le cose che ci piacciono e quelle che invece non ci piacciono più?
La storia ci insegna che i canoni estetici cambiano di continuo, e come tali restano dei semplici canoni. Per fortuna il trend è quello di mantenere sempre la naturalezza anche se il confine tra il miglioramento e l’esasperazione è una linea molto sottile. Sembrano piacere sempre più le labbra carnose e voluminose, e spesso bisogna limitare i pazienti in quelli che possono risultare dei risultati volgari. Lo stesso vale per il seno, dove la forma anatomica e armonica col resto del corpo è sempre meno richiesta. Diversamente invece l’effetto super liftato e il naso molto all’insù sembrano aver abbandonato le richieste degli ultimi anni.

Quali sono le nuove tecnologie e applicazioni che secondo lei saranno molto interessanti nel prossimo futuro?
Una sta già spopolando, ed è l’utilizzo di filler per i glutei della durata di 3-5 anni, che da risultati immediati con ripresa immediata e a costi contenuti. Le altre due invece sono l’EM-sculpt per tonificare i muscoli in modo non invasivo, e la Lipo ad alta definizione che tende a mettere in risalto i vari gruppi muscolari, in particolare dell’addome.

Il trattamento viso di cui sentiremo presto parlare?
Il resurfacing del viso e la Liposcultura del viso e del collo entrambi con il J-PLASMA…credo sia una tecnologia che da degli ottimi risultati ed è ancora poco conosciuta.

Martina ZANGHI’