Ebbene si, è successo. Lui è arrivato e noi ci siamo innamorate, cadendo come pere cotte.

Ottimo, direte voi. Ma il problema è che lui è il classico cattivo ragazzo, e di rimettersi in riga proprio non ne vuol sapere nulla, mentre noi ci danniamo e soffriamo come matte nel disperato tentativo di riportarlo sulla retta via.

Vi sembra una storia strana?  Scommettiamo di no, perché se non l’avete vissuta in prima persona avrete sicuramente avuto un amica che c’è passata, e quante volte l’avete biasimata!

Eppure, nonostante la sua palese natura controversa, questo tipo di storia d’amore è proprio un classico. Così, noi di TheWoman ci siamo chieste: perché la storia d’amore con il cattivo ragazzo, con il dannato di turno, è così frequente?E soprattutto, perché è così intensa?

Non è stato facile trovare una risposta, ma noi siamo andate indietro nel tempo, fino a trovare uno studio britannico che mette fine ai nostri dubbi.

Secondo la squadra di psicologi che ha studiato questo caso, che hanno eseguito una serie di esperimenti su delle volontarie, è innanzitutto una questione di… espressione.

Ebbene si, perché le espressioni del classico ragazzo dannato, trasmettendo negatività causano nella donna una reazione totalmente opposta, aumentando la sua sensualità e la sua attrattiva.

Segue poi l’atteggiamento: menefreghista, strafottente, o ancor peggio totalmente indifferente, scatena nella donna la voglia più sfrenata di trovare in lui il buono, di scoprire che in realtà e diverso, e soprattutto… la convinzione che il proprio amore possa “curarlo”, cosa che porta più d’ogni altra ad amplificare le sensazioni.

Le origini di questa attrazione e della convinzione? Ce le spiega la dottoressa Andrei Clark, che ha partecipato attivamente alla ricerca: è una semplice questione primordiale.

Infatti, l’uomo-canaglia, che appare più disinvolto, appare per via della palese spavalderia più vigoroso, e conseguentemente i suoi geni acquistano una maggiore attrattiva.

Come liberarsi da questa “maledizione”? Probabilmente non esiste un metodo scientifico, ma soltanto una dose di buon senso e la voglia di tagliare una relazione che alla lunga, più che salvare lui, condannerebbe voi. Affidatevi dunque alla vostra ragione, e se chiedendovi se questa storia effettivamente vi fa bene o vi danneggia, vi risponderete con la seconda opzione, la soluzione verrà da se.

E tanti saluti al mascalzone!

Caterina Damiano