Ci sarebbe un arco di tempo ideale per il digiuno. Proprio questa finestra di tempo, circa 12 ore, farebbe la differenza sull’efficacia di una dieta. Il New York Times magazine ha recentemente rimesso su piazza il problema dell’obesità che come si sa bene in America è un problema gravissimo. Anche qui da noi però l’obesità infantile è a livelli preoccupanti e dunque è sempre bene tenersi informati su ciò che potrebbe fare bene al nostro metabolismo.

Il giornalista Gretchen Reynolds si è basato sullo studio che è stato portato a termine dal Salk Institute for Biological Studies di San Diego su gruppi di topi adulti maschi con quattro diverse diete: Ad alto contenuto di grassi, ad alto contenuto di fruttosio, ad alto contenuto di grassi e di saccarosio. Alla fine dell’osservazione, durata poco meno di 40 settimane, chi mangiava a tutte le ore è risultato generalmente obeso e metabolicamente malato mentre chi mangiava in una «finestra» di nove o 12 ore è rimasto in forma, anche concedendo loro qualche sgarro durante il fine settimana.

La cosa interessante che si deduce è che è importante è rispettare l’orologio biologico. Si può dimagrire più facilmente se si mangia sempre alla stessa ora e con pasti scaglionati solo in 12 ore su 24. Per le altre 12 si digiuna. «Mangiare in un intervallo di tempo limitato non solo ha agito sulla prevenzione, ma ha anche fatto perdere peso a persone che già avevano qualche chilo di troppo», spiega Satchidananda Panda, uno dei medici a capo dello studio e noi, prima di aprire il frigo, è meglio che diamo uno sguardo all’orologio…

MaZ