E’ una festa a palazzo quella che ci accoglie alla presentazione della collezione autunno inverno 2012 2013 di ElisabettaFranchi. La stilista bolognese ha stupito il selezionatissimo numero di ospiti all’interno della magnifica cornice di Palazzo Visconti, in via Cino del Duca, a due passi da San Babila, Milano. Sotto gli affreschi, gli stucchi, i ritratti degli avi di una delle famiglie più nobili della Madonnina, Elisabetta Franchi ha portato la sua collezione di abiti da giorno e da sera all’insegna dell’eco chic. E sembrava di essere nel cuore di un cabinet haute couture fatto di pochette, handbag, capispalla, pee toe e tacchi svettanti, così ricco da fare invidia a Carrie Bradshaw (Sex and the City, ndr).

Sono tante le donne a cui si è ispirata la fashion designer: l’anticonformista, l’aristocratica, le jeunne files e la minimalista. Per tutte c’è un capo-icona, un accessorio necessario e diverso eppure tutte sono accomunate dal leit motive della prossima fredda stagione, il blue, oltre che da un concept urban fashion che è tutto giocato sui contrasti e sull’ecosostenibilità.

Toni cipria, toni cammello, creame nude look si alternano a glamourissimi ginger e giada per un trionfo di stile bohemienne-bon ton che va dalle camiciole raffinate con logo sulla manichina alle camicie con fiocco, dai capispalla con dettagli in oro alle silhouette maliziose con tanto di frange e catene che non bastano mai. E ancora pellicce maculate, pizzi, cappotti, giacche…

Una donna internazionale – le numerose aperture worldwide della maison lo dimostrano – che però è innegabilmente attenta alle cause dell’ambiente e degli animali.

Per questo motivo Elisabetta Franchi ha impreziosito la sua già pur importante presentazione di una Faux Fur Collection.

Ricordate la sua T-shirt con l’immagine di lei, nuda, attorniata dai propri cani? E la collezione autunno inverno 2011-2013? Per non smentirsi Elisabetta Franchi conferma il suo impegno di cuore e accanto all’urban chic entra nella lista dei meritevoli della LAV, la lega antivivisezione, aderendo al Fur Free Retailer Program per la promozione di politiche di commercio che rispettino i diritti degli animali, in primis, attraverso l’eliminazione di articoli che contengono pellicce di origine animale.

E così, via alla moda sostenibile ma sempre di grande classe: un diffuso profumo di rose e l’entusiasmo dei presenti – che non hanno rilanciato a qualche passo di danza in pieno djset – hanno fatto il resto. Ed il sogno di un armadio così raffinato, sotto il cielo di una Settimana della Moda che impazza, si infrange appena varcata la soglia di ingresso. Ci si ributta nella mischia: alla prossima sfilata!

Paola PERFETTI, Alessandra GILARDI