Anni ’50. Un vento forte di rinnovamento e rivoluzione soffia a spazzare via, gravido di ottimismo, il pensiero buio e grigio della guerra appena conclusa. Sono anni di leggerezza, in cui il bisogno di spensieratezza esplode anche nel mondo della moda. L’austerità e il rigore che avevano caratterizzato, per forza di cose, gli anni della Guerra, diventano solo un ricordo lontano e la voglia di colore e vanità trionfa in tutto lo splendore di abiti che mettono in rilievo le forme femminili.

Tra i molti film che parlano di quel periodo di rinnovamento e ottimismo, quello che forse ne riesce a sintetizzare meglio la forza di cambiamento è sicuramente Grease, ambientato nel 1957, quando a grandi falcate ci si apprestava ad entrare nel vivo degli Anni ’60. Il film, datato 1978, racconta la moda fifties con la sensibilità e lo sguardo di quella Anni ’70. Protagoniste assolute sono le gonne a ruota – che si aprono come fiori ad ogni passo di Rock ‘n’ Roll acrobatico -, i blue jeans portati con T-shirt superaderenti o con camicie colorate annodate sotto l’ombelico, ma anche il chiodo di pelle indossato con il bavero alzato, diventato un vero e proprio cult, senza dimenticare pantaloni capri aderenti come una seconda pelle.

Il costumista Albert Wolsky, con mirabile talento, riesce a farsi portavoce delle varie personalità delle protagoniste di Grease, mettendo, ad esempio, in luce l’animo ribelle di Rizzo che a leziose gonne a ruota predilige pantaloni capri neri – magari di pelle – e a sexy lingerie da notte preferisce camicioni extra large con le maniche arrotolate, quello bon ton di Sandy che indossa camicette in nuance pastello con maniche a palloncino e gonne a ruota. Marty Maraschino, invece, incarna alla perfezione delle dive Anni ’50 con pencil skirt, occhiali a farfalla e foulard annodati, vezzosamente, al collo. Indimenticabili, poi, i look marshmallows di Frenchy, che per il ballo della scuola sfoggia niente poco di meno che un abito giallo ananas.

Wolsky riesce attraverso i look dei personaggi anche a raccontarne l’evoluzione psicologica. Indimenticabile, ad esempio, rimane il look di una rinnovata Sandy che lascia appese all’armadio le gonne e le camicette, per indossare pantaloni di pelle nera ultra aderenti e top guaina, sotto un chiodo nero, abbinati a zoccoli rossi con il tacco altissimo.

Il grande successo del film cult degli Anni ’50 trovò un suo naturale canale narrativo nel musical Grease, che proprio quest’anno compie 18 anni. In occasione dell’importante compleanno, il musical torna di nuovo sul palcoscenico con una nuova tournée che partirà dal Teatro Luna di Milano. Vente Privée, azienda leader nelle vendite online, per celebrare la “maggiore età” di Grease darà ai suoi soci la possibilità di vivere in esclusiva anteprima venerdì 27 marzo il sogno degli Anni ’50, con tutto il loro bagaglio di irrefrenabile ottimismo.

Per questa nuova edizione di Grease, la costumista Carla Accoramboni sceglie di andare avanti sulla strada già tracciata da Walsky, raccontando la moda di quel periodo sereno e spensierato attraverso gli occhi della moda di oggi. Le protagoniste indosseranno, infatti, capi che prendono ispirazione dalle collezioni prêt-à-porter di oggi (pois e colori vivacissimi), mentre i protagonisti avranno gambe e sederi fasciati da jeans dal taglio contemporaneo, diversi da quelli indossati da Danny Zuko, ma che riescono comunque a non tradire l’animo fifties del musical.

I biglietti sono già in vendita sul sito di Vente Privée per una full immersion di spensieratezza e leggerezza, che, in periodi complessi come quello che stiamo attraversando, non fanno mai male.

 

Pinella PETRONIO