Sono per di più stereotipi, ce ne rendiamo conto. Eppure, quando – dopo un summit in redazione – abbiamo passato in rassegna le cose che le donne odiano sentirsi dire dagli uomini, per antonomasia, ci è scappato un sorriso. Un sorriso perché forse è vero che molti sono luoghi comuni e che non danno fastidio tutte e tutte in assoluto ad ogni donna esistente sul globo terraqueo, ma è anche vero che in mezzo a queste frasi almeno una ce la siamo sentite rivolgere e almeno una ci ha infastidite. Ed è vero anche che un cliché, anche quando si tratta delle cose che le donne odiano sentirsi dire dagli uomini, hanno sempre un minimo di fondamento.

Prendetele così pertanto, con un pizzico di leggerezza. Leggete lo cose che le donne odiano sentirsi dire dagli uomini con ironia, senza prendervi – e prenderle – troppo sul serio.

– “Hai troppe scarpe. Cosa te ne fai di uno nuovo che tra l’altro è identico a quello che hai già? Non sei mica un millepiedi“. Una donna non ha mai troppe scarpe. Dovreste ormai averlo imparato. Quindi perché indisporre con queste sciocche domande la vostra compagna?

– “Scegli tu, per me è lo stesso“. Non può essere sempre, sempre sempre così. Affermazioni di questo genere dimostrano, quando va bene, mancanza di interesse e partecipazione. Quando va male, mancanza di personalità.

– “Ti sembra il caso di portare una valigia così grande? Stiamo via solo tre giorni“. A) Non sono affari vostri, non dovete mica portarla in braccio voi la valigia. Pensate alla vostra. B) Creme idratanti viso e corpo, siero, contorno occhi, make-up  e struccante. E siamo solo alla sezione beauty della voce “valigia”. Ci servono più cose di quante ne servono a voi. Non state a sindacare.

– “Ma questo vestito non è troppo corto?” o in alternativa “Non trovi sia troppo scollato?“. Senza scomodare discorsi, troppo impegnativi, sulla libertà di vestirci come vogliamo, vi vorremmo ricordare che abbiamo capacità di giudizio quando ci guardiamo allo specchio. Per cui, evidentemente no, quel vestito non è troppo corto né troppo scollato.

– “Mia madre...” Aggiungi frase a scelta. “Cucina meglio il polpettone” “Stira la camicia con l’appretto” “Mi porta il caffè a letto” “Mi fa trovare la cena pronta”. Insomma, SUA madre.

– “Non ti merito“, detto per troncare una relazione. Cosa siamo? Un trofeo?

– “Io in casa la aiuto, Ogni tanto passo l’aspirapolvere. Ogni tanto vado a prendere i figli a scuola. Ogni tanto cucino“. Non siete membri attivi della Caritas, non dovete aiutare nessuno. Voi dovete fare al 50% con la vostra donna, che, giusto per ricordavelo, non è la vostra badante.

– “Vi piacciono solo gli uomini che vi fanno soffrire, non vi innamorate mai di bravi ragazzi“. Come se gli uomini che fanno soffrire e bravi ragazzi, pascolassero per le strade delle nostre metropoli con delle etichette identificative. “Tu sei un bravo ragazzo, allora no. Non mi piaci” “Tu sei uno di quelli che mi farà soffrire? Prego accomodati”.

– “Guarda come ha parcheggiato male… guarda come guida male…. Sarà certamente una donna“. Per quanto siamo pienamente consapevoli che i cliché hanno un fondamento siamo altrettanto consapevoli che l’esasperazione di un luogo comune denoti mancanza di intelligenza.

– “Cosa succede? Sei in preciclo?“. Ok. Fermatevi, respirate, evitate un omicidio. Vi diamo una notizia. Non tutte le donne soffrono di sindrome premestruale e di relativi sbalzi ormonali. E ve ne diamo anche un’altra – pensate che generosità – riuscite a farci perdere le staffe anche in periodi lontani dal ciclo.

 

Pinella PETRONIO