Le pressioni sul lavoro, la gestione della casa, lo stress derivante dal dovere gestire tante incombenze e programmare ogni istante della nostra vita. Il bisogno di staccare da questo cumulo di ansie si traduce nel quasi disperato bisogno di scappare via. Per questo quando arriva la bella stagione cominciamo a pensare quasi in modo compulsivo alle ferie e, di conseguenza, alle vacanze. Questa ossessione, che diventa quasi patologica se a maggio non abbiamo ancora programmato e prenotato le nostre vacanze, prende il nome di notriphobia.

Notriphobia, che cos’è

Per capire meglio di che cosa si tratta, partiamo dall’etimologia del termine. Notriphobia deriva dall’inglese no trip e dal greco phobia e può essere tradotto letteralmente con “paura di non avere nessun viaggio“. Una paura che negli ultimi anni si è diffusa sempre più. In particolare, gli studi condotti dall’Osservatorio sui trend estivi di PiratinViaggio, piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, hanno evidenziato che quattro italiani su dieci soffrano di questa fobia, a volte anche senza esserne pienamente consapevoli. Nello specifico ad essere in ansia e preoccupati sono in particolare i GenZer (più di cinque su dieci, 53%).

Perché ne soffriamo

Il motivo per cui la notriphobia è sempre più diffusa è da ricercare nei livelli di stress generati dalla gestione della quotidianità, che continuano ad aumentare in maniera vertiginosa. E il viaggio rappresenta un momento di evasione, di sospensione da questo stato di ansia, diventando una vera priorità. Secondo lo studio, infatti, il 60% dei rispondenti vede il viaggio come un bisogno fondamentale, tanto da aver ridotto altre spese per il proprio tempo libero in vista dell’estate. Meno cene al ristorante e più moderazione nello shopping per assicurarsi la possibilità di viaggiare e staccare. E il dato aumenta ancora di più (si arriva ad un picco al 70%) quando si parla di Gen Z. Per i pochi che rinunceranno ad un viaggio estivo la principale motivazione è legata ai costi elevati (scelti dal 48% dei rispondenti) e la predilezione verso altri periodi dell’anno meno inflazionati (39%, 67% nei Baby Boomer).

La felicità in un click

Solo nel momento in cui si autorizza l’acquisto di voli e si prenota l’albergo, la notriphobia cessa, lasciando spazio ad un diffuso senso di benessere. Sempre secondo lo studio dell’Osservatorio di PiratinViaggio, entusiasmo e felicità sono, infatti, le sensazioni più comuni dopo aver prenotato un viaggio, rispettivamente con il 67% e il 60% di preferenze.

Notriphobia: come non lasciarsi sopraffare

Per evitare di lasciarsi sopraffare dalla notriphobia, l’unico modo è quello di prenotare viaggi e vacanze in largo anticipo. Anche se non tutti riescono ad organizzarsi anticipando i tempi. Secondo lo studio, infatti, la via di mezzo sembra andare per la maggiore. In generale gli italiani si dimostrano piuttosto previdenti, prenotando le proprie vacanze con circa 3 mesi di anticipo (34%) o addirittura con 3-6 mesi (27%). Solo il 6% dichiara di arrivare all’ultimo minuto. Tra le diverse generazioni, i più previdenti sono i Baby Boomer con un 14% di persone che prenota oltre 6 mesi prima, mentre i vacanzieri dell’ultimo minuto sono gli appartenenti alla Gen Z, con un 8% che organizza la propria vacanza meno di una settimana prima.

P.P.

(Courtesy of PiratinViaggio: Zante, Grecia)