L’ondata di giovani che si è abbattuta su questa legislatura ha spiazzato le parlamentari abituate a colleghi come Brunetta, un manipolo di uomini di mezza età con pochi capelli e tanta pancia, al cospetto dei quali Pierferdinando Casini e Francesco Rutelli diventavano due galli cedroni. E visto che sentiamo ripeterci ossessivamente quanto la politica sia un fatto di immagine, non possiamo che confidare in questi giovani di bell’aspetto approdati a Montecitorio.

Le donne non avranno conquistato il Quirinale, ma per il momento possono già considerarsi soddisfatte del diritto di scegliere Mister Montecitorio, dopo decenni di egemonia maschilista espressa dall’elezione della deputata Miss. Due diverse votazioni (una da parte delle onorevoli under 40, l’altra da parte di quelle over) hanno eletto Matteo Richetti, il preferito dalle più mature, e Nicola Fratoianni, scelto dalle più giovani, entrambi arrivano dal centro-sinistra.

La vittoria di Matteo Richetti, trentanovenne emiliano alla prima legislatura, rappresenta il massimo risultato raggiunto dal PD in questa legislatura. Dei dirigenti accorti lo avrebbero di certo  inviato a fare gli occhi dolci a qualche attempata onorevole del PDL per procacciare voti. Avrebbe resistito Daniela Santanchè?

E dopo quello che è successo per l’elezione del Presidente della Repubblica prepariamoci a tutto. Sembra già di vedere il ghigno di Massimo D’Alema che cospira ai danni del bel Matteo, perché, se il PD si dovesse sciogliere, resta ancora la carta del concorso di bellezza, del resto ormai la credibilità è la stessa di Miss Italia.

Andrea VIGNERI

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