Non sembra quasi una principessa: nessuno scandalo, nessuna cavolata da nascondere…è una secchiona, laureata due volte e specializzata in risoluzione dei conflitti.

E’ sbarcata sulla stampa per la più classica delle notizie: la principessa si sposa con Nicolas Bogary. Per i festeggiamenti è prevista una doppietta di data e cerimonia, civile in Lussemburgo e religiosa in Francia.

Non erediterà per prima la corona dell’ultimo Granducato esistente in Europa (è sesta in linea di successione dal 2011, anno in cui suo padre ha eliminato la legge che precludeva alle donne la possibilità di regnare in Lussemburgo, aprendo alla primogenitura assoluta), la principessa è uno dei membri più attivi della casata, grazie anche alla conoscenza di diverse lingue, coltivata con letture e viaggi.

Per le nozze civili Alexandra

ha optato per un elegante mantello di Valentino appoggiato su una jumpsuit a maniche lunghe color crema con dettagli arricciati in vita. Ha poi ha abbinato una borsa bianca di Chanel e un imponente paio di tacchi a spillo nude. Lo sposo, che sfoggia i caratteristici capelli decolorati, era elegante in un abito blu scuro con cravatta celeste.

Per le nozze religiose Alexandra di Lussemburgo ha scelto un abito Elie Saab di grande sartorialità che appare, comunque molto semplice.
A distanza di una settimana dal matrimonio civile in Lussemburgo. per la cerimonia religiosa ha optato per la chiesa di Saint Trophyme a Bormes-les-Mimosas, nel sud della Francia.

Rispetto al modello visto sulle passerelle per la scorsa stagione Autunno inverno, l’abito non ha le maniche lunghe ma invece ha coperto l’oblò sull’addome, certamente inadatto a una cerimonia religiosa. E come gioiello ha scelto di sfoggiare un cimelio di famiglia: la tiara appartenuta alla nonna, la granduchessa Charlotte, realizzata da Chaumet.

La granduchessa Maria Teresa madre della sposa, ha scelto  Elie Saab e si è presentata in tuta jumpsuit nera con un decoro floreale verde smeraldo sulla spalla che cadendo diventava un piccolo strascico.

Classe signori, classe!

Silvia GALLI