Il piano di battaglia tradizionale e i ruoli in un matrimonio etero  sono così radicati in noi, che ci sono alcune domande che le coppie LGBTQ+ hanno su come organizzare una giornata che non sia solo un riflesso della propria relazione, ma che abbia comunque tutte le caratteristiche  che il matrimonio merita.

Pianificare un matrimonio LGBTQ+ è un’esperienza diversa a causa di diversi fattori, tra cui:

Tutto il mondo del matrimonio è basato sui criteri etero, quindi è opportuno, soprattutto con i fornitori, essere chiari sul tipo di relazione ed unione si sta portando avanti.

Bisogna fare attenzione ai fenomeni di omofobia ancora, purtroppo presenti in tutta Italia.

Non tutte le tradizioni vengono seguite alla lettera. Ad esempio, di solito non c’è uno che ricopre il ruolo di “sposo”  e l’altro che ricopre il ruolo di “sposa”.

Prima regola, fondamentale, dunque è rivolgersi a fornitori che siano aperti nella visione delle unioni tra persone dello stesso sesso.

La prima domanda è se si debbano invitare persone che non hanno aiutato o non hanno approvato l’unione.

La risposta è molto semplice: gli sposi devono fare quello che desiderano. Sapendo che le persone e le emozioni possono cambiare, ma anche che non devono sentirsi obbligate qualora non si sentissero a proprio agio invitando determinate persone.

Bisogna essere preparati a che gli inviti rimangano senza risposta, ma anche che gli invitati più allegri e felici siano le persone più inaspettate.

Si possono includere elementi religiosi nella  cerimonia anche se non ci si sposa  in una chiesa o in una sinagoga.

Nei matrimoni tra persone dello stesso sesso non c’è un protagonista . Inutile girarci intorno,  per i matrimoni etero a catalizzare l’attenzione è sempre la sposa.

Per quanto riguarda outfit e look tutto è possibile. Se si desidera mantenere il segreto con il partner, ma allo stesso tempo avere un effetto armonico, si deve chiedere ad una stessa persona di partecipare alla scelta del look.

Addii al celibato e al nubilato: si fanno insieme o separati? Non c’è una regola, si fa quello che si preferisce.

Di regole ci piace ricordarne una sola che vale per i matrimoni etero e omosessuali, ma che vale anche e soprattutto per la quotidianità. Quella del buon gusto e della misura, sempre, in ogni cosa che si fa.

Silvia GALLI