Simbolo della tradizione (tranne che in Africa dove praticamente non hanno idea di cosa sia), la sua storia è molto lunga e ancora oggi continua ad essere un accessorio irrinunciabile nel giorno delle nozze. Le prime ad usare il velo furono le donne dell’antica Roma che lo consideravano di buon auspicio, nel Medioevo era molto pesante perché serviva a protegge del malocchio, nel ‘900 divenne puramente modaiolo.

Benché siate amanti delle tradizioni, esiste però un caso in cui è meglio non indossarlo: con gli abiti troppo elaborati e voluminosi rischia di risultare eccessivo, quasi foste protagoniste di un remake a basso costo di Cenerentola.

Altrimenti non resta che l’imbarazzo della scelta, ma si badi che il velo deve essere scelto in base all’abito e alla pettinatura che preferibilmente non deve essere una scultura degna dei maestri del barocco, definitivamente sepolte con gli anni ’80.

Un tocco vintage e retrò, magari per un abito modello tailleur con una gonna plissé ed una giacca, può essere dato dalla veletta appuntata alla sommità della testa o lateralmente. Oppure si può scegliere il cap veil, quello tipico degli anni ’20 che sembra una cloche decorata interamente di pizzo.

Se indossate un abito romantico invece il velo a mantella è la scelta ideale: lungo e delicato, è ricamato soltanto sui bordi laterali con del pizzo che però, badate bene, deve essere di ottima qualità. Altrimenti il regale velo a cattedrale che finisce per diventare uno strascico lungo la navata della chiesa. Un po’ impegnativo forse, ma del resto tutte sognano un matrimonio da principessa.

 

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