Alle porte di Milano, a Basiglio, è partita una sfida lanciata da sei giovani neolaureate che puntano sul riciclo come fonte di nuovi design.
Gli eco-arredi da loro proposti, realizzati con il nome Lascialascia, si stanno facendo conoscere grazie ad un passaparola non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche semplicemente tra i giovani che si apprestano ad arredare la loro prima casa, ma sono arrivati anche ai professionisti in carriera, incuriositi dall’idea proposta da queste sei giovani donne.
Si chiamano Laura Berni, Valentina Conte, Valentina Crepaldi, Carola Davì, Silvia Pilotti e Chiara Sangalli e, dopo la laurea presso il Politecnico di Milano hanno fondato una società che, da esperimento provocatorio, si è trasformata in una realtà di elevata professionalità.
Lascialascia, nata nell’aprile 2011, ha ora anche uno spazio espositivo presso il centro Atmosphere alle spalle del Fidenza Village.
Ma qual è l’obiettivo di questi fantasiosi neoarchitetti? Semplicemente quello di creare, o meglio, ricreare eco-allestimenti con una forte carica simbolica che portino ad una rivisitazione dello stile di vita quotidiano, in contrasto con il consumismo sfrenato.
La loro filosofia è dettata dalle 3 Erre: ridurre, riusare, riciclare e Carola Davì, portavoce delle sei neo colleghe, la illustra così: “Il nostro lavoro vorremmo che fosse prima di tutto opera di sensibilizzazione, per avvicinare le persone ai temi attualissimi dell’ecologia e della tutela. Quando progettiamo qualcosa, anche un singolo oggetto, dobbiamo necessariamente pensarlo inserito in un contesto più ampio e avere cura non solo del prodotto in sé, ma anche del suo quadro d’inserimento. Il tentativo è quello di disegnare e realizzare, con design accattivante e contemporaneo, articoli e spazi concepiti con materiali inaspettati. Materiali da smaltire, da scartare, che ormai risultano inutili e che riacquistano nuova vita e soprattutto, un nuovo senso”.
E noi di The Woman non possiamo che applaudire questa nuova iniziativa, di riciclo e di rispetto per l’ambiente, e per la tradizione.
Vera Moretti