Dietro ad ogni grande vittoria, c’è sempre un’amara sconfitta. Dietro al sorriso di Paolo Sorrentino, vincitore del Golden Globe per La grande bellezza nella categoria Miglior film straniero, ci sono le sconsolate smorfie di Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux, interpreti de La vita di Adele, che dopo la Palma d’oro in patria pregustavano il bis al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles.

E se nella categoria Miglior film drammatico la vittoria finale di 12 Anni schiavo era a dir poco scontata, anche Chiwetel Ejiofor, protagonista dell’attesissimo terzo lavoro cinematografico di Steve McQueen, sembrava indirizzato per un Golden Globe sicurissimo sul carta. A spuntarla, invece, è stato Matthew McConaughey per Dallas buyers club, per il quale ha dovuto perdere 23 kg…

Previsioni rispettate per le candidature di Jennifer Lawrence e Jared Leto nelle sezioni dedicate ai migliori attori non protagonisti, tanto è vero che nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulle vittorie di Julia Roberts o Bradley Cooper nelle rispettive categorie.

Serata da dimenticare anche per Philomena, che non è riuscita nella titanica impresa contro 12 Anni schiavo nella categoria regina della manifestazione, ma che nemmeno è riuscita a portarsi a casa altri riconoscimenti: Judi Dench è stata surclassata da Cate Blanchett e gli sceneggiatori Jeff Pope and Steve Coogan sono stati superati dall’adattamento di Spike Jonze in Her.

Jacopo MARCHESANO