Con una suola rossa è stato capace di avere il mondo, femminile, ai suoi piedi, ed oggi Christian Louboutin viene celebrato con una pubblicazione di Rizzoli che si intitola, semplicemente, “Christian Louboutin”.

Inconfondibile marchio di fabbrica, la suola rossa ha segnato fin dagli esordi le scarpe firmate Louboutin, anche se, come tutti i grandi capolavori, è nata per caso. A raccontarlo è proprio lui, il celebre stilista, dalle pagine del libro: “Gli schizzi per la collezione Pensées (autunno/inverno ’93-’94) erano a colori, ma quando presi in mano la prima scarpa, un modello di crêpe rosa, constatai che non poteva essere più diversa dal disegno. Qualcosa non andava e ci misi qualche tempo per comprendere: la colpa era della suola nera. Strappai dalle mani della mia assistente un flacone di smalto per unghie rosso e lo rovesciai dietro alla scarpa. Grazie al colore, il modello prese vita: così nacque il mio marchio di fabbrica.”

E da un gesto così improvviso è nato un mito, capace ancora oggi di stregare tutte le donne, dalle celebrities a quelle “della porta accanto”.

Nel volume si parla anche dell’acredine tra Louboutin e Yves Saint Laurent, citata in giudizio dallo stilista per violazione del marchio commerciale e concorrenza sleale a causa della suola rossa Pantone 186c (che dal 2007 è diventata patrimonio esclusivo della Maison Louboutin) replicata anche sulle scarpe da YSL. Il primo round però è andato a quest’ultimo, anche se Louboutin continuerà a difendere il suo prezioso copyright con altre battaglie legali.

Tribunale a parte, lo stilista vanta un successo e un’adorazione da vera rockstar, dal momento che le sue creazioni sono sempre, ad ogni nuova collezione, i must have di tante vip, tra le quali spiccano Sarah Jessica Parker, Madonna, Dita Von Teese, Blake Lively e Victoria Beckham.

Le scarpe Louboutin sono distribuite in 46 paesi e in 21 boutique di proprietà e il loro successo non sta certo nella comodità. Ma, d’altra parte, è lo stesso designer a dire: “ll comfort è un concetto orribile“. E rincara la dose parlando del modello Fetish Ballet Heels: “Con queste scarpe non si può pensare né di camminare, né tanto meno di correre, sono state realizzate per restare sdraiate“.

Vera Moretti