Cos’è il phubbing? Si tratta di una cosa fastidiosa che alcune persone fanno senza neppure accorgersene. Phubbing è una parola inglese nata da una crasi dei termini phone ovvero ‘telefono’ e snubbing ‘snobbare’. Questo termine sarebbe stato coniato nel 2013 da Alex Haugh, un giovane australiano sconsolato dall’eccessivo utilizzo degli smartphone.

La parola, o meglio, la sua traduzione rende bene l’idea, molto spesso ci siamo trovati in questa situazione imbarazzante con colleghi, conoscenti oppure anche amici. Ci si trova a parlare ma al primo momento di pausa ecco che il nostro interlocutore impugna lo smartphone, scorre compulsivamente le immagini di Instagram o naviga su Tinder alla ricerca dell’anima gemella durante una cena.

Capita a tutti, sempre più spesso, di non incrociare più lo sguardo ma lo smartphone delle altre persone impegnatissime a curare i propri social e incuranti invece della propria vera socialità. La malattia del nuovo secolo dicono che però pian piano sta facendo riflettere gli utenti, pieni di followers ma con sempre meno amici con cui andare al cinema o a prendere un caffè.

Come contrastare il phubbing?

Che fare? Farlo notare al nostro iterlocutore? Beh perché no, potremmo cominciare nel nostro piccolo a sensibilizzare i ‘phubbing addicted’ ovvero quelli che proprio non riescono ad affrontare una conversazione o un film al cinema o una serata con gli amici senza scattare, chattare, condividere cose sui social in modo compulsivo. Non riuscite a scambiare due parole, fare una conversazione, anche solo incrociare lo sguardo della persona che dovrebbe ‘accompagnarvi’? Aiutatelo, nel peggiore dei casi si tratta di una problematica da far risolvere a dei professionisti.

Qualche regola da seguire per noi che non siamo a questi livelli? Ad esempio non tenere il cellulare sul tavolo quando si pranza con qualcuno, a meno che non siate un cardiochirurgo infantile. Non utilizzate il telefono prima di andare a dormire o la mattina quando vi svegliate per più di dieci minuti e, appena possibile, fare una detox dai social di almeno un paio di giorni.

MaZ