Quando sono salita dal Presidente Letta avevo già maturato la decisione di dimettermi – ha detto la Idem in una dichiarazione – ma ho comunque voluto condividere con lui l’attenta valutazione del quadro venutosi a creare ed esporgli la scarsa rilevanza di quanto imputatomi. Confermo quindi le mie dimissioni, augurando buon lavoro al Presidente del Consiglio Enrico Letta al quale rinnovo la mia più profonda stima“: questo un estratto del comunicato diffuso dal Ministero delle Pari Opportunità di cui Josefa Idem è stata il ministro fino a ieri pomeriggio.

Immediata la reazione dal M5S: “La canoa ministeriale di Josefa Idem si è ribaltata. Le dimissioni del ministro, sono un gesto dovuto verso i cittadini italiani che hanno regolarmente pagato l’ICI prima l’IMU poi”, è stato il commento di Nicola Morra portavoce capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, che ha proseguito, “Un caso quello che ha portato alle sue dimissioni, sollevato politicamente in primis dal Movimento 5 Stelle con le interrogazioni in consiglio comunale a Ravenna firmate dal consigliere Pietro Vandini, proseguito con l’interrogazione in Senato lo scorso martedì ed in seguito la presentazione della mozione di sfiducia che ora non sarà più necessaria. Josefa Idem – conclude Morra – definì Beppe Grillo ‘un patacca’. Dopo la scuffiata ministeriale sull’IMU, chiediamo educatamente all’ex ministro: chi è il patacca?“.

La replica dell’ormai ex ministro, che fino a pochi giorni aveva detto che non avrebbe lasciato l’incarico, è stata laconica: “Troppi insulti“.

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