«Caro Massimo Di Cataldo non avrei mai voluto arrivare a dire pubblicamente che uomo sei, e a pubblicare queste foto così terribili, tu che ci tieni così tanto alla tua faccia angelica… alla tua carriera fatiscente al punto che hai scelto di convivere con due personalità diverse ed opposte»

Questa è la denuncia, tramite Facebook, di Anna Laura Millacci, compagna del cantautore romano Massimo Di Cataldo, che sul social più famoso continua: «dopo tredici anni di un grande amore ma anche grandi sofferenze, ho pensato di farti un regalo, forse ora prenderai coscienza, visto che sembri inconsapevole delle tue azioni come un bimbo di tre anni, quello di diventare finalmente un Uomo».

Il volto della donna nelle foto è provato, gonfio e sanguinante, evidentemente percosso con violenza, lo sguardo perso nel vuoto. Il tono del post è chiaro, diretto.

Ancora una volta il social network si trasforma nel teatro pubblico dell’ennesima tragedia familiare, una donna dal volto tumefatto, forse costretta all’aborto dalle percosse ricevute, una storia complicata che faticherà a trovare un epilogo chiaro.

Anna Laura nei prossimi giorni sarà ascoltata dalla squadra mobile di Roma, sebbene non siamo ancora arrivate in commissariato denunce ufficiali sull’accaduto. Intanto, sempre su Facebook, non si fa attendere la risposta del cantautore: «Solo pochi minuti fa ho appreso da Facebook cosa sta succedendo e sono sconvolto. Come può una donna, madre di mia figlia, arrivare a tanto, alterando la verità, solo perché una storia finisce? Farò di tutto per tutelarmi, prima come uomo e poi come artista».

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