Ancora colpi di scena nel processo della strage di Erba. Dopo aver dichiarato di essere fermamente convinto nell’innocenza di Olindo Romano e Rosa BazziAzouz Marzouk, che in quell’11 dicembre del 2006 perse moglie, figlio e suocera, continua a pregare Mario Frigerio, unico sopravvissuto, di dire la verità.

Frigerio in aula ha sempre sostenuto di aver riconosciuto Olindo Romano come suo aggressore quella sera in cui furono uccisi a colpi di spranga e a coltellate Raffaella Castagna, moglie di Azouz, il loro figlio Youssef, di poco più di due anni, la madre di Raffaella, Paola Galli e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini.

Il marito della Cherubini, Mario Frigerio, era sopravvissuto nonostante fosse stato ferito gravemente alla gola. Gli avvocati Fabio Schembri, Luisa Bordeaux e il professor Filippo D’Ascola sono già in contatto con degli investigatori privati per verificare la consistenza delle dichiarazioni di Azouz e individuare eventuali elementi nuovi che possano comportare il proscioglimento dei loro assistiti, necessari perché sia accolta la domanda di revisione.

Nelle settimane scorse, è nato anche un comitato “Rosa-Olindo: giustizia giusta” che sostiene l’innocenza dei coniugi che, dopo essere stati fermati, avevano confessato di essere gli autori della strage per poi ritrattare.

I giudici della Corte d’assise di Como avevano condannato la coppia all’ergastolo con tre anni di isolamento diurno (il massimo previsto dall’ordinamento italiano per vicende come queste) sentenza confermata in appello e anche il Cassazione.