Il 19 marzo è finalmente finito l’incubo “stupratore seriale” nella zona dei Castelli romani.

A fermare una volta per tutte il brutale sex offender sono stati i poliziotti della Squadra Mobile romana.

A guidarli nella loro indagine solo le descrizioni fornite dalle vittime secondo cui l’aggressore era alto, robusto, terribilmente violento, a volto coperto e con un inconfondibile accento nordafricano.

Tanto è bastato per far scattare un’imponente caccia all’uomo che ha portato all’arresto del tunisino Djebali Maher, 26 anni, che già da diversi mesi dimorava nella zona dei Castelli.

Secondo la ricostruzione investigativa, Maher colpiva anche in zone centrali, come piazza Garibaldi a Velletri, senza porsi particolari problemi.

Il modus operandi era sempre lo stesso: l’uomo saliva a bordo delle auto parcheggiate delle vittime e, una volta all’interno, dietro minaccia di un coltello, le costringeva a cedergli il posto di guida e le portava in posti isolati dove consumava la violenza per poi allontanarsi, certo non prima di averle rapinate di tutto ciò che riusciva ad arraffare frettolosamente.

Roberta-Bruzzone-criminologaE proprio il cellulare rapinato ad una delle vittime gli è stato fatale perché ne ha consentito l’individuazione.

Il materiale biologico dell’aggressore repertato sulle vittime ha poi consentito una piena identificazione e l’attribuzione al tunisino di tutte le varie aggressioni. Caso risolto.

Roberta BRUZZONE – criminologa e psicologa forense Presidente dell’Accademia Scienze Forensi