Quale tipologia di donna si rivolge ad una struttura come Pangea: sono più italiane, giovani, oppure sopra i 50 anni, straniere…?
Direi che non esiste un profilo: ormai il femminicidio tocca tutte le età. Forse negli ultimi anni le donne che si rivolgono a noi sono sempre più giovani. Dieci anni fa erano veramente in età avanzata: questo vuol dire che hanno subito ventenni di violenze in casa, arrivavano a 50-60 anni a dire “Basta”. Adesso sono più giovani: questo è un dato che ci indica che, parlandone di più, le donne capiscono più in fretta quello che stanno vivendo.

La ragione di questo aumento della violenza è una questione di generazione-maschile-“problematica” oppure è una presa di consapevolezza delle donne?
Di certo c’è una maggiore presa di consapevolezza da parte delle donne, perché la violenza domestica non è cambiata, non è mai migliorata. Prima ci si sposava molto giovani e di questi temi non si parlava, tutto avveniva all’interno delle mura domestiche ed era un fenomeno meno discusso. Oggi le donne sono più coscienti e si sentono forse un po’ più protette e meno sole, grazie al solo fatto che del problema se ne parla sempre di più.

Quando è più probabile cadere in un episodio di violenza domestica?
Quando tu, donna/uomo, nella tua infanzia hai vissuto un modello di rapporto uomo-donna che non era quello corretto. Da donna tendi a ritrovare una figura che, magari come tuo padre, tendeva a reprimerti; e tu, come uomo, magari con un padre violento tendi a ripetere il suo atteggiamento verso le donne.

E la famiglia?
In alcuni casi è la prima a dirti: “Beh, prenditi questo schiaffo, l’ho avuto anche io”.

Noi di Bella.it a questi giochi non ci stiamo, ed il nostro viaggio alla scoperta del mondo delle donne ferite a morte continua… 

Paola PERFETTI

[ Torna indietro... ]