Negli ultimi anni, i prodotti contenenti collagene sono diventati sempre più popolari. Si tratta di integratori in povere, in pillole, liquidi, ci sono diverse modalità di assunzione ma hanno tutti un unico scopo, migliorare l’aspetto della pelle e mantenerla compatta e giovane. Quello che vorremmo tutti, avere una bella pelle e avere un aspetto giovane per più tempo possibile. Tuttavia, una recente indagine condotta dal Bureau of Investigative Journal ha rivelato che questa tendenza sta causando una serie di problematiche ambientali e sociali. Ne ha parlato anche la scenziata e divulgatrice Beatrice Mautino sui suoi social e nel suo libro È naturale bellezza. Luci e ombre dei cosmetici bio edito da Mondadori.

Collagene: cos’è e a cosa serve?

Cominciamo dalla base, il collagene è una proteina di origine animale, noi stessi ne siamo costituiti per un quinto del nostro peso. Il collagene bovino è quello più utilizzato, perchè data la mole dell’animale, è presente in maggiore quantità, quindi viene estratto più facilmente dalla pelle dei bovini macellati per uso alimentare.

Secondo l’indagine del BIJ, il settore globale del collagene vale quasi 4 miliardi di dollari all’anno, con alcune previsioni che mostrano che sarà più che raddoppiato entro il 2032. I bovini macellati negli Stati Uniti e in Europa sono utilizzati anche per produrre collagene, ma il Brasile è uno dei maggiori produttori mondiali. Il collettivo ha rivelato che JBS, uno dei più grandi confezionatori di carne del Brasile, ha recentemente costruito un nuovo impianto di produzione di collagene che finirà quindi sul mercato di tutto il mondo. Una volta lavorato e polverizzato, il collagene estratto in Brasile arriva ovunque senza nessun controllo sulla sua provenienza, regolamentazione, controllo sulla deforestazione, che è sempre più problematica (grazie anche all’ex Presidente Bolsonaro che ne è stato uno spregiudicato promotore).

Collagene: sappiamo da dove proviene?

Secondo l’indagine del collettivo (effettuata in collaborazione con il Pulitzer Center’s Rainforest Investigations Network) il collagene presente in molti prodotti commerciali, come bevande e integratori alimentari, spesso proviene da fonti poco trasparenti. In alcuni casi, il collagene è stato ottenuto da parti di animali provenienti da allevamenti intensivi, dove gli animali, lo sappiamo, sono sottoposti a sofferenze e abusi.

Ma non è solo questo il problema. L’indagine ha anche evidenziato che la produzione di collagene può contribuire alla deforestazione e all’inquinamento. In molte zone del mondo, gli allevamenti di bovini destinati alla produzione di collagene sono stati creati mediante la deforestazione di aree boschive. Ciò ha un impatto devastante sull’ambiente, distruggendo habitat naturali e causando l’emissione di grandi quantità di gas serra immotivati.

Nello specifico l’inchiesta ha preso in esame il processo di produzione di Vital Proteins, proprietà di Nestlè e che ha come testimonial e direttrice creativa Jennifer Aniston. Il brand ha affermato che terminerà i rapporti con le zone ‘problematiche’ come il Brasile dove viene abbattuta la foresta per lasciare posto agli allevamenti intensivi. Ma la questione è comunque spinosa, pur non avendo validità scientifica sull’efficienza del collagene si continua a produrlo e a venderlo.

Ma perché dovremmo preoccuparci del collagene?

Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) infatti l’assunzione di integratori di collagene non ha alcun effetto dimostrabile sulla salute della pelle o sulle rughe. In altre parole, l’uso di integratori di collagene non ha alcun effetto visibile sull’aspetto della nostra pelle.

Ciò significa che, non solo l’uso di collagene proveniente da fonti non trasparenti è problematico dal punto di vista ambientale e sociale, ma anche che l’uso di questi prodotti è inutile dal punto di vista della salute. Invece di spendere soldi per questi prodotti, dovremmo concentrarci su una dieta equilibrata e uno stile di vita sano, che sono le vere chiavi per una pelle sana e giovane.

In sintesi, l’indagine condotta dal Bureau of Investigative Journal mette in luce un problema importante: l’uso di collagene proveniente da fonti poco trasparenti sta causando una serie di problematiche ambientali e sociali. Inoltre, l’assunzione di integratori di collagene non ha alcun effetto dimostrabile sulla salute della pelle o sulle rughe. Perchè quindi continuiamo ad alimentare un business che non ha alcun vantaggio per la salute contribuendo a distruggere la natura che ci ospita?

MaZ

Empowerment femminile: come il beauty può renderci più sicure