Di copricapo ce ne sono di ogni genere e specie, di ogni tessuto, forma, modello e colore, ma speso è difficile dirne il nome,, chi slo usa, in che occasione… Non ogni cappello, infatti, è adatto a tutte le occasioni, ecco perchè è utile un piccolo glossario dei copricapo.

Il berretto da baseball (impropriamente cappello da baseball o cappellino) è un tipo di copricapo morbido, dotato di una lunga visiera, ricurva o piatta. Spesso i berretti da baseball sono dotati sulla parte posteriore di un elastico o di un velcro, che serve ad adattare la misura del copricapo alla testa dell’indossatore.

Il fedora è un cappello invernale di feltro soffice incavato nella sua lunghezza sotto la corona. La cupola è a tronco di cono, pizzicottata nella parte anteriore da entrambe le parti, la tesa è di media larghezza.In Italia il Fedora è conosciuto come Borsalino, sebbene la tesa del Fedora sia leggermente più larga: 7,5 cm vs i 6 del Borsalino.

La bombetta è un copricapo di feltro rigido e bombato nero, che ha conosciuto la massima diffusione a cavallo tra il XIX e XX secolo. Divenne in breve tempo il cappello formale maschile per eccellenza sebbene il copricapo più elegante sia rimasto il cilindro In particolare, la bombetta divenne, assieme all’ombrello, una caratteristica dell’abbigliamento maschile inglese.

La coppola o newsboy è forse il più comune cappello maschile, associato spesso e volentieri ai costumi siciliani è, in realtà usato praticamente in tutto il mondo occidentale.

Il turbante è un foulard legato in maniera più o meno complicata sulla testa della donna. Il trapper è il cappello originariamente usato dagli esploratori con i copri orecchie lunghi, solitamente imbottiti per combattere le temperature più rigide.

Un fascinator più di un  un copricapo , é uno stile di modisteria . I fascinator erano in origine un tipo di rivestimento per la testa in maglia leggera. Dagli anni ’90 il termine si riferisce a una forma di copricapo formale indossata come alternativa al cappello; di solito è un grande disegno decorativo attaccato ad una fascia o molletta, a volte incorpora una base per assomigliare ad un cappello: hatinator.

Il basco è per antonomasia il berretto francese, utilizzato dai marinati, ora è un vezzo quasi solo femminile.

Il cappello a Lobbia (Homburg) è un cappello formale caratterizzato da una singola ammaccatura che corre lungo il centro della corona, un bordo rigido sagomato bordato di gros.

La cloche è un cappello da donna a campana, originariamente creato in paglia, poi sempre più spesso, in feltro, di gran moda a inizio secolo. Negli anni 50 e 60 invece ha avuto il suo massimo fulgore il pillbox hat:piccolo cappello, solitamente indossato dalle donne, con una corona piatta, i fianchi dritti,  senza tesa. Prende il nome dalle piccole scatolette cilindriche  in cui venivano vendute le pillole. Le maggiori testimonial sono state Audrey Hepburn e Jackie Kennedy.

La paglietta è un cappello maschile formale utilizzato dagli uomini nei primi anni del 900, ora è appannaggio dei gondolieri.

Il cappello da pescatore è il cappello informale per eccellenza, morbido, con visiera calata, di solito è in cotone ma d’inverno spesso se ne possono trovare in morbido tweed.

Il Panama è un tradizionale cappello di paglia a falda larga di origine equadoriana. Tradizionalmente, i cappelli venivano fatti dalle foglie intrecciate della pianta di palma toquilla una pianta simile alla palma.I cappelli Panama sono di colore chiaro, leggeri e traspiranti, spesso indossati come accessori per abiti estivi, come quelli di lino o seta. A partire dall’inizio del XX secolo,sono diventati popolari come accessori da spiaggia e tropicali. Oggi non possono mancare per completare un look estivo davvero elegante.

 

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Silvia GALLI