Gli uccellini che cinguettano. Gli alberi che cominciano a riempirsi di fiori inebriando di profumo l’aria che inizia a farsi più tiepida. L’esplosione di colori. I primi gelati. Le giornate che diventano più lunghe. La voglia di godersi il mare, durante il week end, solo per sentirne l’odore, per cominciare a pregustare l’esplosione di salsedine dell’estate. La voglia di stare all’aria aperta a sentire il profumo della natura e della città che si risveglia dal letargo invernale. Bella. La primavera è davvero bellissima.

Se non fosse che in questo periodo di incertezza climatica per le strade delle nostre metropoli siamo soliti vedere obbrobri tali che Coco Chanel e Christian Dior si rivoltano nella tomba. Un trionfo di accozzaglie di indumenti invernali, mixati ad altri estivi. Un tripudio di collant improbabilmente pesanti o dai colori assurdi. Scempi che nemmeno ad impegnarsi si potrebbe fare peggio. Attacchi al buon gusto tali che ci siamo sentiti legittimati a raccoglierli in una comoda lista per punti. Non perché vogliamo pontificare, ma semplicemente perché dotati di semplice buon senso prima ancora che di buon gusto.

  • Le (sopraccitate) ballerine con fantasmino in bella vista. Magari nere con fantasmino bianco a contrasto
  • I collant color carne, ma anche castoro, daino, miele e tutte quelle orribili declinazioni che ne esistono (ne abbiamo parlato a iosa QUI, nel caso in cui non foste convinte)
  • I piumini smanicati. A cosa servono? Tengono caldo il busto e lasciano fresche le braccia. Illuminateci voi sulla loro utilità
  • Le calze nere 80 denari con il trench beige. Se i collant color carne sono inquietanti, non dovete per forza ripiegare su quelli neri che fanno a cazzotti con il trench beige (un must della primavera). In commercio esistono deliziose varianti cromatiche di collant, anche nella versione stampata.
  • Abbinamenti a caso. Della serie “non ho ancora fatto il cambio dell’armadio e faccio del mio meglio per non morire di caldo”. Leggete alla voce: calza velata, scarpa in tela tipo Superga e gonna di jeans, piumino e scarpe senza calze, stivali e canotte, pantaloncini corti con gli stivali (gettonatissimi)
  • Pantaloni a pinocchietto (non donano nemmeno a Behati Prinsloo…)
  • I leggings al posto dei pantaloni
  • I sandali stivali (no, sono sono un’ibrida creatura mitologica. Sono solo un ibrida oscenità tra due calzature concettualmente antistanti).

La lista nera è stata stilata con la collaborazione delle lettrici di Bellaweb, sempre preziose quando si tratta di sferzare con la verga i portatori sani di cattivo gusto.

Pinella PETRONIO