E chiedetevi pure com’era vestita la Jebreal a Sanremo, chiedetevelo. Ma che non si chieda mai più ad una donna che è stata stuprata com’era vestita lei quella notte“. Ci pare doveroso iniziare a parlare dei look della prima serata del Festival di Sanremo 2020, citando un brano del commovente monologo di Rula Jebreal che, occhi lucidi e voce ferma, ha raccontato la sua dolorosa testimonianza davanti ad una platea ingessata da quella sofferenza che quasi sembrava di potere toccare.

Ci sembra doveroso perché quello che indossa una donna deve essere un modo per raccontarla, non una scusa per stuprarla. Ci sembra doveroso perché la moda può e deve essere uno strumento che ci permetta di sentirci ancora più belle di quanto già non siamo, quando ci guardiamo allo specchio nude e vulnerabili, non una bieca giustificazione.

Teniamolo a mente, teniamolo sempre a mente. Anche in casi come questo in cui ci troviamo a dare giudizi estetici, certamente non morali, sugli abiti indossati dalle star che hanno calcato il palcoscenico del Festival di Sanremo 2020.

Rula Jebreal, i look

E recuperando un po’ di leggerezza che ci piace sempre avere quando parliamo di moda, non possiamo che partire da lei, Rula Jebreal, magistralmente vestita di grazia e meraviglia da Giorgio Armani, che ha pensato per lei tre abiti straordinari: il primo semplicissimo con dettagli argento metallico, spalline sottili e gonna e piccola cintura di Swarovski, il secondo costellato di paillettes oro rosa con silhouette a sirena e maniche goffrate (confessiamo, il nostro preferito dell’intera serata), e il terzo, decisamente lezioso, declinato in verde menta con applicazioni di fiori sul corpetto.

Giorgio Armani veste il Festival di Sanremo 2020

A dirla tutta, non un abito firmato Giorgio Armani e indossato da ospiti e cantanti ieri sera è stato sbagliato. Dall’abito di Emma Marrone con spalle importanti, profonda scollatura e vertiginoso spacco, agli impeccabili abiti di Gabriele Muccino e Claudio Santamaria. Insomma, quando c’è la mano del Re il gioco è fatto.

Diletta Leotta

E se Irene Grandi ci ha strappato un sospiro di nostalgia, con la sua super sexy mise che ci ha fatto pensare ai look Anni ’90 di Rachel in Friends, mentre Elodie con un abito sensualissimo di Versace ha fatto impazzire anche gli ormoni che certi uomini non sapevano di avere, le mise di Diletta Leotta – indossati per la prima serata del Festival di Sanremo 2020 – sono stati un crescendo di bellezza: la giornalista sportiva ha reso onore ai begli abiti – il primo in tessuto cineseria jacquard in seta giallo sole, il secondo (per noi il meno convincente), seguito da una jumpsuit in duchesse nera con scollo a cuore e maxi sovra gonna in duchesse jacquard con fiori bianchi stilizzati, e per finire un abito bustier a sirena in velluto blu con profondo spacco centrale e interno in seta fucsia a contrasto – firmati da Etro.

Festival di Sanremo 2020, gli uomini

Per ciò che riguarda gli uomini nessuna sorpresa, nel senso che sul palco si sono avvicendati come nella migliore tradizione sanremese da qualche anno a questa parte, impeccabili abiti sartoriali, Nu jeans e na maglietta, cappotti (come se all’Ariston ci fossero spifferi di freddo) usati come giacche e blazer scintillanti.

Ci sono piaciuti l’elegante look di Tiziano Ferro in Dolce & Gabbana, quello di Pierfrancesco Favino (uno smocking firmato da Ermenegildo Zegna XXX, composto da giacca jacquard blu con disegno geometrico e revers a sciallati in seta a contrasto, e pantaloni neri con dettagli laterali in seta), e ci sono piaciute anche le giacche scintillanti del conduttore Amadeus – vestito da Gai Mattiolo – che ci hanno fatto pensare un po’ ai look di Gianfranco D’Angelo in Drive In e che gli avremmo volentieri rubato per andare a ballare al Plastic.

Achille Lauro, dulcis in fundo

Il meglio però, lo vogliamo lasciare per ultimo, come ci hanno insegnato i latini. E per meglio intendiamo Achille Lauro, che si è prodotto in una dissacrante performance – ispirata a sua detta alla vita di San Francesco – al limite della blasfemia, che tuttavia ha sortito non solo l’effetto stupore – meraviglia che andava cercando, ma ha regalato anche divertimento e scoppi di ilarità. I meme sui social non si sono contati e non si contano. Tanto che non ci stupisce l’indagine diffusa oggi da Lyst, secondo cui #TutinaEffect è l’hashtag più più googlata di Sanremo.

L’artista, giunto sul palco indossando una cappa di velluto nero con ricami floreali e trompe l’oeil in paillettes oro e argento, si è prontamente svestito a metà canzone rimanendo in body e shorts in mesh nude con ricamo all over di strass. Il tutto, ça va sans dire, è firmato da quel genio di Alessandro Michele di Gucci. Più sobrio invece, il suo compare, Boss Doms, che ha indossato un completo Heritage di velluto bordeaux con giacca a due bottoni, maglia a collo alto rosa antico con logo Gucci, amabilmente corredato da orecchino GG Running in oro giallo.

Pinella PETRONIO

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