Ancora oggi che dalla morte di Gianni Versace sono passati ben 24 anni, e che la guida del brand che porta il suo cognome è stata presa saldamente in mano dalla sorella, Donatella Versace, il mono della moda non riesce a rassegnarsi alla perdita. Certamente per la brutalità con cui è stato strappato alla vita ancora in giovane età (Versace fu ucciso il 15 luglio del 1995 da un mitomane, proprio mentre mentre rincasava dalla sua passeggiata mattutina nella sua villa a Miami). Ma anche e soprattutto perché ha lasciato un vuoto incolmabile, che oggi ancora il mondo della moda, e non solo, piange,

Gianni Versace, chi era?

Figlio di sarta, da cui ha imparato i primi rudimenti del mestiere, Gianni Versace faceva e fa parte – insieme a Giorgio Armani e Valentino – di quel Gotha di designer che rese il Made in Italy un punto di riferimento per tutto il mondo. Spregiudicato e audace, amante di un concetto di femminilità che trovava nella sensualità la sua precipua forma di espressione, Gianni Versace si è fatto portavoce di uno stile iper glamour, votato all’esaltazione, quasi carnale, del corpo femminile.

Lo stile

Osava. Gianni Versace osava. Stimolato dall’ambiente di Milano – dove si era trasferito da Reggio Calabria – in cui si mescolavano suggestioni di ogni sorta, sperimentava nuovi materiali, combinazioni di colori e forme. Si ispirava alle opere della Magna Grecia – da cui proveniva – rendendo protagoniste delle sue stampe volute e capitelli, facendo diventare la Medusa il logo de suo marchio.

Gianni Versace, le citazioni più significative

Stampe dal sapore barocco, drappeggi, maglie metalliche, tonalità bold e il sapiente uso dell’oro sono state la cifra stilistica di un uomo che il mono della moda non ha mai dimenticato e che, oggi che si avvicina l’anniversario della sua morte, intendiamo celebrare con alcune delle sue più significative citazioni.

Quando le persone guarderanno a Versace, dovranno sentirsi atterrite, pietrificate, proprio come quando si guarda negli occhi la Medusa

Non essere alla moda. Non lasciare che essa ti possegga, ma sii tu a decidere cosa sei, cosa vuoi esprimere con il tuo modo di essere e di vestire

Nel passato le persone nascevano nobili. Oggigiorno la nobiltà deriva dalle proprie azioni.

Mi piacciono i contrasti. La vita odierna è piena di contrasti.

Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d’Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, dove ho cominciato a respirare l’arte della Magna Grecia.

La più grande responsabilità di uno stilista è quella di infrangere regole e barriere.

Il mio desiderio è quello di dare scelta alle donne per far sì che esca la loro individualità, per provare a realizzare ciò che vogliono. E io penso che le donne vogliano sentirsi belle.

Non sono interessato al passato, se non per il fatto che è la via per il futuro.

Persino Michelangelo è stato pagato per fare la Cappella Sistina. A tutti gli artisti che sostengono che lo stanno facendo per amore dell’arte, voglio dire: diventate realisti!

Sono un po’ come Marco Polo, girovago e mescolo culture.

Le donne hanno più sicurezza in se stesse oggigiorno. Non devono emulare il modo di vestire maschile.

Ho una relazione fantastica con i soldi. Li uso per comprare la mia libertà.

Mi piace il corpo. Mi piace disegnare tutto ciò che ha a che fare col corpo.

 

Pinella PETRONIO

@gianniversace_official