Puntuale come il raffreddore a marzo, a conclusione di Milano Moda Uomo, arriva la polemica di Giorgio Armani. Il designer, noto, oltre che per le sue collezioni imbevute di un’eleganza raffinata, anche per non avere nessun pelo sulla lingua (tra tutte ricordiamo il suo accorato appello agli uomini: “non vestitevi da gay!“), non si è lasciato sfuggire nemmeno questa occasione per dire la sua sul colorato e dorato mondo della moda. O meglio sulle collezioni presentate dai suoi colleghi stilisti, e sul lavoro di certi giornalisti, che amano una moda sensazionalista fatta di eccessi.

Trovo inutile scrivere di cose che poi non si vedranno nelle strade. Sbattono il mostro in prima pagina divulgando una moda plateale che non esce dal ristretto circuito degli addetti ai lavori“, ha dichiarato a La Stampa il designer, condannando, nemmeno troppo velatamente, l’abitudine da parte della stampa nazionale di dare risalto a tutto quello che di esagerato si è visto durante la Settimana della Moda.

Secondo il designer, infatti, la moda non dovrebbe essere pensata solo ed esclusivamente per uomini e donne del circuito fashion, non dovrebbe pavoneggiarsi di certe esasperazioni dello stile, non dovrebbe parlare di se stessa per se stessa, né lasciarsi andare a certi filosofismi e ad esasperata concettualità, che danno vita a certe collezioni difficilmente vendibili in boutique, o vendibili solo a chi di questo mondo fa parte.

Basta – aggiunge Armani – pensare solo al nostro circuito di parrucchieri, redattori e parenti degli stilisti”. Oltre che con le parole, il designer risponde a chi predilige gli effetti speciali, con i fatti, portando in passerella un’eleganza universale e trasversale, in cui a farla da padrone è l’amato colore blu:Colore che non fa voltare la gente per strada. Un uomo vestito di scuro è sempre più elegante di quello vestito in chiaro. Anche se in passato anch’io ho fatto il greige“.


Pinella PETRONIO