Lo chiamavano il calzolaio delle dive. Ma lui, Salvatore Ferragamo, non è sempre stato un mostro sacro della moda. La sua infanzia è trascorsa, a cavallo tra Ottocento e Novecento, accanto a tredici fratelli in una povera famiglia di braccianti nella provincia di Avellino. La sua vita è una storia di tenacia e vocazione, di impegno, dedizione e costanza. Sin da piccolo rimaneva ore in estatica ammirazione del ciabattino del paese, cullando il sogno – osteggiato dal padre, che la riteneva una professione ancora più umile di quella del contadino – di fare il calzolaio.

Salvatore Ferragamo: l’inizio del sogno

Creerà il suo primo paio di scarpe per la Comunione della sorella, sapendo che se fosse entrata in chiesa senza possederne sarebbe stato un disonore. Vivrà a Napoli fino a quando nel 1914 salperà in terza classe per raggiungere Boston dove uno dei fratelli lavorava in una fabbrica di scarpe. Si renderà ben presto conto che il lavoro in fabbrica non fa per lui, anche quando si tratta delle sue amate scarpe. Si trasferirà in seguito a Santa Barbara, in California, dove verrà introdotto nel mondo del cinema dal fratello Alfonso e dal cugino Jerry, attore non protagonista in The Diamond from the Sky, serial per cui Salvatore Ferragamo realizzerà le prime scarpe.

Il Cinema e le dive

Queste calzature, un paio di comodi cowboy, gli apriranno le porte del Cinema e daranno il via ad una lunga storia d’amore che gli varrà l’epiteto di calzolaio delle dive. Aprirà un negozio a State Street, sempre a Santa Barbara, dove si avvicenderanno le più grandi star del cinema, attirate dalla fama di questo ciabattino italiano, in grado di realizzare calzature che fossero comode prima di tutto, ma anche belle da vedere. Da qui il resto è storia. La storia di un uomo con una visione chiara e nitida, che ha lavorato duramente per farla diventare realtà, regalando sogni a tante donne e creando un impero solido, ancora oggi nel Gotha del fashion system.

Salvatore Ferragamo citazioni

Noi oggi ve lo raccontiamo attraverso una raccolta di alcune sue frasi celebri che ne mettono in luce la filosofia.

Eleganza e comodità non sono incompatibili e chi sostiene il contrario semplicemente non sa di cosa parla.

Sono benedetto o maledetto, a seconda di come la vedi, con uno spirito inguaribilmente inquieto e la capacità di lavorare sodo.

Fabbricai le mie silhouette rivoluzionarie che, dando appoggio all’arco, permettono al piede di muoversi come un pendolo all’inverso.

Ho diviso le donne che sono venute da me in tre categorie: le Cenerentole, le Veneri e le Aristocratiche. Le Cenerentole calzano sempre scarpe più piccole della misura 6. Le Veneri calzano la taglia 6, le Aristocratiche il 7 o sopra.

I piedi mi piacciono. Mi parlano. Appena li prendo in mano, ne sento la forza, la debolezza, la vitalità, i difetti. È un piacere toccare un piede buono, dai muscoli saldi, dall’arco robusto – è un capolavoro del Creatore.

A che cosa mi riferisco quando dico che i piedi mi parlano? Mi rivelano il carattere di una persona. I piedi non mentono mai.

La vita mi ha insegnato che la Natura ci dona piedi perfetti. Se si rovinano è perché le scarpe sono difettose. Ma non è necessario sottoporsi a una simile tortura, neanche in nome della vanità. Tutti possiamo camminare felici avendo ai piedi calzature comode, raffinate, splendide. Questo è il lavoro di tutta la mia vita: imparare a fare scarpe perfette, rifiutando di mettere il mio nome su quelle che non lo sono.

Adoro i piedi, ho la sensazione che mi parlino. Quando li tocco posso avvertirne la forza e la debolezza, la vitalità e i difetti.

Per me pensare ha sempre significato agire.

I calzolai del mondo intero si appropriano di quello che io posso offrire tranne che di una cosa: l’essenza.

P.P.

(Credit ph. @ferragamo_museo)