Le donne hanno con le scarpe lo stesso rapporto che hanno con l’amore. Ne sono ossessionate, le cercano, le bramano, le desiderano. Sin da bambine, quando insieme alla federa del cuscino usata come velo da sposa, si issano sulle décolleté 10 numeri più grandi della mamma. Fanno fatica, se gli sono legate, a buttarle via, anche se si rendono conto che sono vecchie, logore e che gli fanno male. In alcuni casi le collezionano anche, ingorde, affascinate da loro come lo si è da un’opera d’arte bella da togliere il fiato. Questo rapporto, di amore e dipendenza, fa sì che certe volte, impegnate ad inseguire la tendenza, non riescano a rendersi conto che le scarpe e i sandali che i designer, bontà loro, ci propinano per una determinata stagione siano davvero brutte, e le comprano lo stesso.

Un po’ quello che sta succedendo per le scarpe di tendenza dell’estate che ci apprestiamo a vivere. Una stagione che in parole povere, possiamo definire degli orrori, tanto antiestetici sono i sandali che ci spacciano per “molto-cool”. Il trend che, malefico, è iniziato a serpeggiare la scorsa estate, è esploso in tutto il suo magnificente splendore proprio nel 2015. Sono sandali per lo più bassi spesso con suole di gomma alte e spesse, talvolta a zig-zag.

Non mancano nemmeno quelli che traggono ispirazione dalle Birkenstock. Sì, proprio le Birkenstock, le scarpe verso cui orde di fashionisti hanno in passato condotto una vera e propria crociata proprio perché brutte, e la moda deve essere bella. Ecco, adesso ai piedi di quegli stessi fashionisti le vediamo sfoggiate con orgoglio. E guai a dir loro che, beh, potrebbero anche evitarsele, ché proprio il massimo del gusto non sono. Vi risponderebbero che, voi, di moda non ci capite niente.

Nella galleria degli orrori di scarpe per questa estate, fanno capolino anche i sandali modello francescano, sempre con suole in gomma, oppure con cinture in pelle incrociata, come quelli che indossano le nostre nonne, che il tacco ormai da tempo se lo sognano, quando hanno i piedi gonfi, senza dimenticare i sandali modello bebè con il cinturino in velcro alla caviglia.

Ora quello che ci chiediamo è: può una tendenza rendere bello ciò che, invece, bello non è? Può una tendenza legittimare l’uso di scarpe che in altri momenti utilizzeremmo solo tra le mura domestiche quando nessuno ci vede? Perché certi designer ci vogliono male e anziché renderci belle, cercano di imbruttirci? Il trend annebbia anche la capacità di discernimento? Ai posteri l’ardua tendenza.

 

Pinella PETRONIO