Non molto diversa la storia della neo mamma Belén che, giusto l’anno scorso, scendeva le scale del palco di Sanremo lasciando intravedere, attraverso lo spacco vertiginoso, una farfallina tatuata sull’inguine e neanche l’ombra degli slip.

Ogni volta che vediamo uno spacco deciso o una silhouette super strizzata in un abitino stretch scatta il dubbio: Ma ce l’ha o non ce l’ha? Sottointeso le mutande.

Gli slip si sono evoluti passando dai mutandoni alla Bridget Jones ai perizomi a filo interdentale.
Tra i più chiacchierati lo C-sting, uno slip ridotto davvero ai minimi termini. Si tratta di un piccolo triangolo in stoffa con una estremità rigida ed ergonomica e senza laccetti laterali. Invisibile anche agli sguardi più attenti.

Un’idea anch’essa invisibile è quella di Stanga, uno slip auto-adesivo e senza lacci. E’ lavabile, riutilizzabile e disponibile in diverse colorazioni. Basta rimuovere la striscia che protegge l’adesivo e premere in corrispondenza della pelle. Per toglierlo è sufficiente rimuoverlo con delicatezza e lavarlo a mano con un detergente.

Invisibili, a vita alta o ascellari…L’importante è che le mutande capiscano il latino, Mutanda significa infatti: Le cose che devono essere cambiate (ogni giorno).

Martina ZANGHI’

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