Oggi è il primo dicembre, mai come quest’anno si è parlato di Natale, festività, celebrazioni ed addobbi, mai come quest’anno infatti sti sta cercando di esorcizzare la pandemia di Covid che sta terrorizzando il mondo.

Ormai siamo inondati da notizie, forse troppe, a volte, che creano scompiglio, gettano nel panico, terrorizzano e focalizzano l’attenzione sulla pandemia.

Dobbiamo, però non perdere di vista l’altro da Covid, perché,  purtroppo, ci sono altre piaghe che attanagliano il mondo.

Una di queste è l’AIDS, di cui oggi si celebra la giornata di prevenzione e sensibilizzazione.

Parliamo di numeri, che sono ancora molto importanti, ma per fortuna sono in decrescita.

Le nuove infezioni, che nel 2019 sono state circa 1,7 milioni, diminuite progressivamente del 40% dal picco del 1998, quando avevano toccato quota 2,8 milioni. I motivi molto  sono da attribuire al fatto che le persone con Hiv che seguono una cura idonea da almeno sei mesi non sono più infettanti per il partner.

La terapia più efficace è composta da una combinazione di farmaci antiretrovirali , tiene sotto controllo il virus e, se fatta correttamente e nei giusti tempi, dà a un soggetto Hiv positivo un’aspettativa di vita analoga a un soggetto non infetto.

 

Sono circa 26 milioni le persone che hanno accesso a questa terapia ed è un dato confortante, anche se la questione femminile in alcune zone del mondo merita un discorso a parte.

Se globalmente, infatti, le donne hanno rappresentato circa il 48% di tutte le nuove infezioni da Hiv nel 2019, nell’Africa sub sahariana questa percentuale si è alzata al 59 per cento. Lì cinque su sei nuove infezioni tra adolescenti tra i 15 e i 19 anni sono tra ragazze e le giovani tra i 15 e i 24 anni hanno il doppio delle probabilità di contrarre l’Hiv rispetto ai maschi.

I motivi sono principalmente legati alla scarsa educazione sessuale, ridottissime possibilità di avere accesso ai preservativi o di imporne l’uso al proprio partner e, non da ultimo, l’alto numero di violenze sessuali perpetrate.

Queste sono le persone su cui oggi desideriamo porre l’attenzione, e per le quali, a nostro parere ha senso celebrare la giornata.

La pandemia di Covid ha fatto sì che le risorse dedicate alla ricerca e alla cura dell’HIV ed ecco che in questa situazione a farne le spese maggiori sono state, ancora una volta le fasce più deboli delle popolazioni. In quest’ottica il tema della giornata 2020 è  “Solidarietà globale, responsabilità condivisa“.

Non chiudiamo gli occhi.

Silvia GALLI 

ph. Sergey Mikeev for UNSPLASH