Nonostante ormai si continui a ripetere che un’alimentazione sana aiuta a scongiurare malattie e a crescere nel modo più corretto, sembra che, ancora oggi, i bambini e i cibi sani non viaggino di pari passo.

A confermare che i più piccoli hanno cattive abitudini alimentari è uno studio condotto dall’Osservatorio Nutrikid Nestlé che, in quattro edizioni, ha fotografato le abitudini alimentari e gli stili di vita di oltre 11mila bambini.

Gli errori più frequenti, e anche più nocivi, sono sempre gli stessi: una colazione veloce e inadeguata, troppe ore davanti alla tv e pasti ricchi di carboidrati ma poveri di verdura e frutta.

A questo proposito, Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi, che ha partecipato all’Osservatorio, ha dichiarato: “Insegnare ai bambini a fare una buona colazione, sia in termini di tempo che di varietà di alimenti è fondamentale per educarli ad un regime alimentare corretto e bilanciato. La prima colazione influisce sulla performance scolastica, deve quindi apportare il giusto quantitativo di calorie e assicurare l’assunzione di alimenti che diano gusto, sazietà e qualità nutrizionale”.

A portare buone notizie, però, c’è l’aumento, in percentuale, dei bambini che, anche se breve e fugace, fanno colazione, passata dall’87 al 93%, inoltre è incrementata anche l’abitudine di spezzare la fare con spuntini sia al mattino (81%), sia al pomeriggio (87%), che va a supportare la teoria dei cinque pasti.

Ha aggiunto Fatati: “Il trend sembra essere quello di abituare i figli a mangiare in maniera regolare, il che è molto positivo per la loro salute psicofisica. Insegnare al proprio corpo a nutrirsi più volte all’interno di una giornata permette di dosare meglio le quantità di cibo assunte e controllare meglio il senso di sazietà e fame, che spesso ci fa eccedere con le quantità”.

Vera MORETTI