Della fine di un’amicizia oggettivamente ne faremmo volentieri  meno, come della fine di un amore, d’altronde, ma se a questa seconda situazione siamo, per lo meno un po’, preparati, alla fine dell’amicizia no.

Se ne parla poco, non si sa come affrontare la situazione, eppure la sensazione di perdita, a volte è paragonabile alla fine di una relazione sentimentale. Ci sono tante quotidianità nell’amicizia che riempiono le nostre giornate.

E’ difficile che si desideri troncare un’amicizia, ma a volte è necessario, quando l’amico (indipendentemente dal sesso) è tossico. Cosa si intende per persona tossica? Quella che ferisce, innervosisce o fa sentire i sicuri tramite i suoi commenti o comportamenti.

E’ difficile tracciare il profilo di una persona tossica, generalmente è una persona che fa stare male e senza la quale si sta decisamente meglio. Sono le persone che parlano alle nostre spalle, quelle che si materializzano solo nel momento del bisogno e ci vomitano addosso tutti i loro problemi senza mai pensare ai nostri. Quelli che fanno solo commenti aggressivi e riescono a fare uscire i lati di noi stessi che proprio non ci piacciono.

Tutti noi possiamo avere (o essere) amici assenti, che non dicono proprio quello che vorremmo dire o sentire, ma non per questo ci possiamo definire tossici. Tossico è l'”amico” – ma davvero si può definire tale? – che con consapevolezza riesce sempre a farci stare male.

Spesso si tratta di persone insicure che,  fanno a pezzi qualcun altro per sentirsi meglio: le possiamo compatire se questo fa stare meglio noi, ma non possiamo assolutamente giustificarle.

Non siamo obbligati a fare da terapeuti a nessuno, tantomeno a quelli che poi, nel momento del bisogno non lo fanno a noi.

Non siamo obbligati neanche a tollerare colpi bassi, frecciatine o peggio ancora insulti nella vana speranza che poi un giorno rinsaviscano e la smettano. Non lo faranno.

Dunque la soluzione è una sola: allontanarsi con un taglio netto.

Silvia GALLI

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