“And the Oscar goes to…” “And the winner is…”, queste sono le due formule con cui abitualmente vengono annunciati i vincitori degli Oscar. Alzi la mano chi di fronte allo specchio, tenendo in mano la spazzola o la lacca, non ha mai fatto finta di essere sul palco degli Academy Awards per ritirare il più ambito premio cinematografico.

Sono attimi unici nella carriera di chi fa cinema, e lo sono in modo particolare per le attrici che, alla soddisfazione professionale aggiungono quella della loro vanità. E’ condivisibile quanto sostenuto di recente da Sabrina Ferilli commentando la sua mancata partecipazione all’ultima cerimonia degli Oscar in cui ha trionfato La grande bellezza: col tempo di quella magica notte sono le immagini degli attrici con i loro abiti a restare scolpite nella mente.

BEST ACTRESS. Dive da Oscar  è la mostra presentata in prima mondiale dal Museo Nazionale del Cinema di Torino dal 3 aprile al 31 agosto 2014 che rende omaggio a 72 tra le attrici che hanno conquistato l’ambita statuetta nelle 86 edizioni degli Oscar.

Un red carpet virtuale sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana introduce all’esposizione curata da Stephen Tapert, Nicoletta Pacini, Tamara Sillo, ai quali va il merito di avere raccolto 370 pezzi, provenienti da Stephen Tapert, dalle collezioni del Museo del Cinema e da collezionisti americani, inglesi e italiani. Tra costumi di scena (ad esempio di Meryl Streep, Nicole Kidman, Emma Thompson), gli abiti indossati da alcune dive sul red capret (il tailleur Armani di Jodie Foster o il Valentino vintage di Julia Roberts), foto dei set e della premiazione, e ancora cimeli curiosi come gli inviti alla premiazione o i manifesti pubblicitari, si racconta un pezzo della storia del cinema, ma anche della storia delle donne e del costume negli ultimi 80 anni.

Diverse le attività collaterali parallele organizzate dal Museo del Cinema. Una visita al sito è d’obbligo, esattamente come la visita a questa mostra imperdibile per ogni appassionato di cinema, moda e più semplicemente di bellezza.

Andrea VIGNERI