Si è concluso ieri, domenica 28 maggio, il Festival del Cinema di Cannes 2017. Un Festival che ha avuto come protagonista la nostra Monica Bellucci, madrina che ha aperto con la grazia e la bellezza che la contraddistingue, un’edizione che ha avuto come presidente il regista spagnolo Pedro Almodóvar. Gli attentati di Manchester come il G7 hanno ancora una volta dimostrato che “niente è più violento della realtà“, parole della Bellucci che chiude la 70ma edizione della kermesse con un discorso molto ispirato. “Il cinema è lo specchio nel quale si riflettono luci e ombre: è come se il cinema potesse guarire le nostre ferite. Con la speranza che più registe trovino lo spazio qui, il mio ruolo di donna e di madrina mi costringe a ricordarvi due modi di dire: ‘Fatte attenzione a non far piangere le donne perché Dio conta le loro lacrime, ma anche quando una donna prepara qualcosa il diavolo si siede e prende appunti”.

La tanto agognata Palma d’Oro è stata assegnata allo svedese The square, di Ruben Ostlund, un film che racconta la decadenza dell’arte. Un premio speciale, proprio in occasione del 70° anno è stato assegnato a Nicole Kidman, che con un video messaggio ha ringraziato Sofia Coppola e il festival con un sincero «grazie di esistere!».

Il gran premio della giuria, ovvero il Grand Prix è andato a 120 Battements par minute di Robin Campillo, che molti addetti ai lavori speravano si aggiudicasse il premio come miglior film. Miglior regia invece a Sofia Coppola con il suo L’inganno, la seconda donna ad riceverlo rivevuto nel corso di tutte le edizioni. Qulche polemica per il premio per la sceneggiatura, assegnato al greco Yorgos Lanthimos per The Killing of a Sacred Deer.

I premi che invece hanno accontentato un po’ tutti sono sono stati quelli alla miglior attrice, Diane Kruger per il film In The Fade di Fatih Akin, e al miglior attore, Joaquin Phoenix per il film You were never really here di Lynne Ramsay.

Soddisfazione per il riconoscimento ottenuto da Jasmine Trinca, migliore attrice nella sezione ‘Un certain regard‘ per la sua interpretazione in Fortunata di Sergio Castellitto.
Lo dedico a mia madre – ha detto l’attrice – e a mia figlia, che stamattina, quando stavo per ripartire, mi ha detto ‘mamma, non mi lasciare‘”. “Ci hanno richiamato, a Cannes non sai mai per quale premio, non te lo dicono, ma cosa importa? – dice Castellitto a La Repubblica – Sono felice, orgoglioso, fiero. Fiero che Fortunata stia piacendo al pubblico e alla critica e che la giuria presieduta dalla guerriera Uma Thurman abbia amato la nostra guerriera di Torpignattara“.

Ma premi a parte, questa edizione sarà ricordata anche come l’edizione che ha coinvolto Netflix. Una polemica scoppiata per i film di  Noah Baumbach e Bong Joon Ho, The Meyerowitz Stories con Dustin Hoffman e Adam Sandler e Okja con Tilda Swinton. Il colosso americano infatti ha prodotto e realizzato dei film che però non hanno distribuzione nelle sale cinematografiche. Thierry Fremaux, delegato del Festival, ha affermato che dal 2018 Cannes accetterà in concorso per la Palma d’Oro solo film pensati per uscire effettivamente sul grande schermo.

Pressione anche per quanto riguarda la sicurezza, molto scrupolosa e tremendamente lenta secondo i presenti. Ogni borsa infatti veniva passata al metal detector per scongiurare possibili rischi di attacchi terroristici. Questa procedura però ha rallentato notevolmente l’ingresso al Palas des Festival. Lentezza d’accordo, ma meglio prevenire che curare no? Au revoir Cannes, a la prochaine!

MaZ