Quello che si respira alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo è un clima di festa, di chi si trova dopo essersi, per un periodo, perso di vista. Finalmente, infatti, dopo un anno di stop obbligato, torna in libreria, pubblicata dalla casa editrice EDT,
la più amata guida ai ristoranti e alle piole di Torino: I Cento. Lasciati alle spalle i tanti mesi
di incertezza e l’edizione straordinaria del 2021, la tredicesima edizione del volume curato da
Cavallito & Lamacchia e Iaccarino esce il 9 dicembre nella sua forma classica: cento recensioni
suddivise tra cinquanta ristoranti “Top” per le grandi occasioni, ordinati in rigorosa classifica, e
cinquanta indirizzi “Pop” – piole, ristorantini, bistrot, street-food – per tutti i giorni.

I tre autori, un po’ i moschettieri della cucina torinese: Luca Iaccarino, Alessandro Lamacchia e Stefano Cavallitto hanno presentato la serata con la solita verve, ma una particolare allegria, un felice ritorno, insomma.

Il ritratto che esce dalla guida è di una ristorazione molto in forma nonostante gli anni difficili, di felici conferme e tante fresche novità – 25 – che hanno costretto gli autori a un severo (ma
giusto) “gioco della torre”: il progetto editoriale della guida prevede infatti cento – e non più di
cento – indirizzi, dunque ogni nuovo locale meritevole forzatamente ne elimina uno dall’edizione precedente. “Questo ha il pregio di offrire di anno in anno una selezione in continuo miglioramento, per consegnare ai golosi torinesi quello che cercano dal nostro librino: cento indirizzi giusti per una cena speciale o per un pranzo veloce ma di gusto”, dicono gli autori.

Il momento più commovente? il caldo abbraccio a Christian Milone (chef della trattoria Zappatori) reduce da un bruttissimo incidente stradale la scorsa estate.

Ogni anno I Cento premiano il lavoro dei ristoratori, assegnando riconoscimenti a chi si è
maggiormente distinto nel lavoro in cucina e in sala.

Ecco dunque svelati i vincitori del 2023, per saperne di più, ovviamente, c’è la guida. Dal 9 dicembre in libreria.

Ora non ci resta che dire Buona lettura, ma forse è più appropriato Buon appetito!

Silvia GALLI