Conosciamo in questi giorni la nuova First family. Forse per la prima volta, almeno recentemente, quella del Presidente degli Stati Uniti è una famiglia segnata da numerosi lutti.

E’ stato già detto che Dr Jill è la seconda moglie del Presidente, che si è unita in matrimonio quattro anni dopo il terribile lutto che l’aveva colpito facendogli perdere la moglie trentenne e la figlia di un solo anno. Purtroppo nel 2015 Joe Biden ha perso un altro figlio per colpa di una brutta malattia, il primogenito Beau, ad appena 49 anni.

Dal primo matrimonio è rimasto, dunque solo il terzo genito Hunter che dopo un passato burrascoso segnato da dipendenze e dopo un’accusa di illeciti fiscali (mai confermati) ora sembra aver messo la testa a posto. E’ padre di quattro  figli: Naomi, Finnegan e Maisy Biden, avuti dall’ex moglie Kathleen Buhle,  e il  neonato Beau, dalla seconda moglie, la regista sudafricana Melissa Cohen.e un quinto

Dal secondo matrimonio il presidente ha avuto Ashley, 39 anni, assistente sociale, che non parteciperà all’Amministrazione Biden, ma che spera di “portare consapevolezza ed educazione su alcuni argomenti  davvero importanti”.

Naomi Biden è la prima delle figlie di Hunter Biden, laureata alla Columbia University, vive e lavora a Washington.

Finnegan, la secondogenita di Hunter è amica intima delle figlie di Obama, frequenta la Pennsylvania University, ma non vivrà alla Casa Bianca.

Ventenne, studentessa, Maisy, è  un’atleta appassionata e suo nonno frequentava spesso le sue partite di calcio, lacrosse e basket. L’allenatore di basket di Maisy? Nientemeno che l’ex presidente Obama.

Nathalie, a 16 anni è la figlia del primogenito, Beau, amica di Kaia Gerber, (la sua mamma è Cindy Crawford) è già una star di Tik Tok.

Robert Biden, quattordicenne è una figura che si vede poco, per ora, ma è rimasto famoso come sia andato incontro al nonno nel momento dell’accettazione della vicepresidenza nel 2008.

L’ultimo nato è Beau, meno di un anno. E’ già famoso perché il nonno l’ha preso in braccio durante il Celebrating America.

Adesso ne capiamo qualcosa di più ? Meglio, forse con l’infografica fornita da USA Today che alleghiamo, no?