Quante volte ci è capitato di pensare “Basta! Mollo tutto e me ne vado! Cambio lavoro e cambio vita”, salvo poi ricrederci e accettare i compromessi di un’esistenza che non era come ce l’eravamo immaginati da bambini?

Ma, se nella maggior parte dei casi si tratta di uno sfogo momentaneo, esistono anche circostanze in cui i sogni si realizzano e portano davvero a cambiare radicalmente la propria vita e le proprie abitudini, a cominciare dal lavoro, dalla casa e dalla città.

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E’ capitato, ad esempio, ad Alessandra e Patrizia, che insieme sono “fuggite” da Milano, dove entrambe lavoravano, e, arrivate a Pantelleria, dall’altro capo dello Stivale, hanno fondato Destino Vegetariano, che è poi diventato un vero e proprio ristorante itinerante, che propone specialità vegane, e gustosissime, in tutta Italia.

Incuriosite dalla loro storia, abbiamo deciso di incontrare di Alessandra e Patrizia e di intervistarle. Ecco cosa ci hanno risposto.

Dal 2012 Destino Vegetariano è diventato il vostro primo ed unico lavoro, ma, prima di intraprendere la vostra avventura, di cosa vi occupavate?
P: Entrambe lavoravamo nell’editoria, Alessandra come Producer e io come assistente di direzione. In realtà l’attività di cucina a domicilio è nata in sordina nel 2010, noi ci siamo conosciute solo 3 anni dopo. E’ stata Alessandra a decidere d­i trasformare la sua grande passione in un lavoro. Da quando era bambina e aiutava sua nonna a fare gli arancini è stato un crescendo, fino alla scelta che le ha cambiato la vita: diventare vegetariana. E’ da allora, ormai 6 anni fa, che la sua cucina si è specializzata studiando la natura e le sue proprietà nutritive per ricevere il massimo da quello che ci offre. Io sono arrivata bella fresca direttamente a una cena nel 2013, da quella sera non sono più andata via e ho declinato la mia passione per i dolci nella versione vegana.

Raccontateci un po’ di voi: come si scandiscono le vostre giornate? Come si fa a far crescere e far conoscere un’attività come la vostra?
Le nostre giornate sono molto libere, quando abbiamo scelto di andare via da Milano le idee erano chiarissime: volevamo lavorare per noi stesse ma soprattutto volevamo vivere la nostra vita viaggiando, conoscendo e assaporando ogni momento senza regole di orari e luoghi fissi. Questo non vuol dire non fare nulla ma anzi, programmare ed essere disposte a conoscere e entrare in contatto con persone, tradizioni e luoghi a noi sconosciuti. Ogni giorno abbiamo la possibilità di scegliere. In realtà ognuno di noi ha aperta questa possibilità, spesso vuol dire scegliere il “come” e non il “dove” ma si tratta sempre di una presa di coscienza che si sta vivendo la propria vita e sfruttando il tempo a nostro favore.
La nostra attività si basa molto sui rapporti umani ma il 90% è fatto dal gusto dei nostri piatti. Tutti quelli che hanno provato la nostra cucina ci richiamano per dei corsi o delle cene a domicilio. Inoltre il nostro sito e la nostra pagina Facebook sono sempre molto aggiornate, tra l’altro la utilizziamo anche per le nostre foto assurde, ci piace essere ironiche. Quando viaggiamo con il nostro camper è difficile non fare amicizia e non conoscersi. Attraverso il wwoofing e le aziende agricole riusciamo a entrare in contesti e reti umane già formate che ci rendono più facile il nostro lavoro. Spesso sono le persone onnivore quelle più curiose di assaggiare una cucina diversa, perché in fondo il cibo è aggregazione e non importa che sia tradizionale, giapponese o vegano, la cosa più importante è che sia buono!

943921_1758669634354535_3483743616460413332_nDa Milano a Pantelleria: il passo non dev’essere stato affatto breve! Per un cambiamento così radicale ci vuole coraggio?
E’ una domanda che ci fanno in molti. La nostra risposta è sempre stata: ci vuole più coraggio a restare in città! I nostri lavori erano molto interessanti e li abbiamo fatti con piacere ma a un certo punto abbiamo sentito la necessità di uscire dal circolo vizioso che ti fa lavorare per guadagnare i soldi che ti servono per soddisfare i bisogni che il lavoro crea. Il nostro mantra è stato: se facessimo per noi solo il 10% di quello che facciamo per gli altri non avremmo bisogno di altro. Oggi a 3 anni da quella scelta possiamo dire che il coraggio sta nella quotidianità, a fine mese non hai uno stipendio che ti aspetta indipendentemente dalla tua voglia di lavorare. Ogni giorno ti svegli e sai che stai costruendo la tua vita, devi essere pronta a cambiare direzione, a riprogrammare a scegliere cosa è meglio e a fare i conti, sempre, con te stessa. Perché alla fine il nostro lavoro siamo noi, il nostro entusiasmo e la nostra bravura. Siamo sempre in giro e le nostre confort zone non sono i luoghi ma gli amici che dal 2013 ad oggi sono molti di più!

C’è chi si limita a sognare di cambiare vita, voi l’avete fatto davvero. C’è qualcosa della vostra vita precedente che vi manca? Tornereste mai indietro?
Milano e Pantelleria sono mondi molto distanti sia geograficamente che per stile di vita. Per Alessandra è stato come tornare a casa anche se lei è nata e cresciuta a Milano. Lei ama la vita all’aria aperta ma soprattutto imparare tecniche di coltivazione naturale come la permacultura e la food forest. Per me forse è stato un po’ più difficile perché sono appassionata di musica dal vivo e a Milano avevo una grandissima scelta, inoltre amo anche i tacchi che a Pantelleria si sono trasformati nelle più comode Birkenstock. A conti fatti devo dire che si tratta solo di organizzarsi, nel senso che tutto quello che ti manca non è scomparso, anzi! Puoi viverlo con più serenità e con la gioia di esserti ritagliato un momento di svago. Mentre quando eravamo in città facevamo i week end fuori porta e ricercavamo la natura per rilassarci adesso è il contrario: viviamo nella natura per gran parte dell’anno e andiamo in città per i bagni di folla.

Come vi dividete i compiti? Vi siete suddivise le mansioni o siete intercambiabili?
Le mansioni sono state naturali fin dal principio, Alessandra è la chef e io mi occupo di quello che so fare meglio, la comunicazione. Dal sito, ai social al servizio al tavolo e all’aiuto in cucina oltre che a fare i dolci. Il mio tiramisù e la torta caprese sono ormai dei must che ci chiedono prima del nostro arrivo. Più che intercambiabili siamo complementari, ogni decisione si valuta in due, così come anche la scelta dei menù o del programma di viaggio. Il vantaggio di essere persone diverse è proprio quello di far combaciare due punti di vista, questo ci permette anche di trovare i consensi di una fetta più larga di clientela.

Ci raccontate del vostro progetto itinerante? Come si fa a gustare la vostra cucina?La proposta è rivolta a privati o aziende?
E’ molto semplice, basta una telefonata, una mail o anche un whatsapp. Il nostro sito, come la pagina Facebook sono sempre attivissime e ci scrive chiunque, dall’appassionato di carne che però vuole imparare a mangiare più sano e divertirsi con nuovi piatti, al vegano che però non ha una grande dimestichezza con la cucina e vuole offrire ai propri amici un menù ben preparato. Ci è capitato che le aziende ci chiamino per offrire ai propri dipendenti un pranzo sano e buono facendo una scelta che punti sul benessere ma anche sul gusto. Abbiamo lavorato a vari eventi che fosse l’inaugurazione di un locale o durante i press day.

Cos’ha di speciale la vostra cucina?12359847_1741111922776973_425497731043190482_n
La nostra cucina è molto semplice, la vera forza è la qualità altissima degli ingredienti. Il terreno da cui provengono le verdure e il tempo in cui sono stati colti sono essenziali per offrirci il gusto più vero e buono, dobbiamo anche permettere al cibo di ricordarci dove e in quale stagione siamo. E’ proprio per questo che non usiamo surrogati, la natura è buona così com’è. Da quando Ale ha iniziato nel 2010 sono cambiate molte cose nell’ambito culinario, nel cibo ma anche nella sua connessione con la terra. Gli anni 90 sono stati il trionfo dei fast food che ci fa preferire quello che è uniforme, veloce e soprattutto economico e disponibile h24. Oggi il cibo sta riconquistando piano piano il suo ruolo fondamentale di aggregazione. Anche la nuova scia degli home restaurant arriva dalla necessità di trovarsi a tavola con chi ha piacere di raccontare qualcosa. I nostri corsi di cucina hanno un grandissimo successo perché sono fatti in case private dove la proprietaria mette a disposizione lo spazio e invita i suoi amici più cari per ritrovarsi in una serata diversa tra chiacchiere e sorrisi.

Avete frequentato corsi per imparare l’arte della cucina o avevate già una buona base da cui partire?
A.: Sono sempre stata curiosa, soprattutto in ambito culinario. Ricordo che a 8 anni portai a scuola un panino con prosciutto e pesche, ovviamente mi hanno guardato sorpresi! Mi piace mangiare e mi piace imparare, queste due caratteristiche mi hanno portato a voler fare esperienza anche nelle cucine di alcuni ristoranti dove ho imparato quello che so sulla gestione della cucina. Per quanto riguarda le ricette invece c’è una grande e continua ricerca che mi ha portato ad avvicinarmi alla cucina crudista che offre un mondo nuovo e gustoso ricco di proprietà benefiche con mille frutti da combinare.

Avete un obiettivo al termine di questo viaggio?
Il nostro obiettivo è trovare un terreno in cui coltivare, costruire o mettere a posto una casetta seguendo i principi dell’eco-sosteniblità e sfruttando le energie alternative. Il nostro sogno è essere il più possibile autosufficienti. Ricerchiamo il nostro angolo di mondo dove offrire la nostra cucina e la nostra ospitalità a chi ricerca il benessere e apprezza di vivere al ritmo della natura.

Vera MORETTI