Sembrava paradossale, sembrava che l’ex first lady  Hillary Clinton avesse la vittoria in pugno e che la campagna elettorale fosse praticamente solo una formalità, e invece…

Ha vinto la middle class, ha vinto quello che è sempre stato definito con supponenza populismo, ha vinto la rabbia,quella di pancia di un’America frustata dalla crisi economica e non solo, ma soprattutto, hanno perso le elite, l’intellighentia, gli wasp.

Ha perso, e non di misura, Hillary Clinton, la sua strategia negativa, non solo in campagna elettorale.

Le roccaforti repubblicane hanno tenuto, ma la differenza l’hanno fatta i cosiddetti swing states, su tutti Florida, Pennsylvania e Ohio.

Come era prevedibile, le borse hanno reagito male al risultato delle elezioni e sono tutte in rosso acceso, ma come sempre, passato l’uragano, la calma tornerà sui mercati, ma che scenario si aprirà?

Analisti e studiosi, già nelle scorse settimane stilavano  ipotesi su quello che avrebbe significato la vittoria dell’uno o dell’altro candidato e, sostanzialmente vantaggi e svantaggi per l’Italia ce n’erano da entrambe le parti, forse addirittura, per l’Italia, più svantaggi  in caso di vittoria democratica.

Sostanzialmente possiamo dire che il quadro che si presenta oggi è quello di un sensibile allentamento delle tensioni con la Russia, con evidenti benefici n Siria e nell’Ucraina orientale, fulcro e cuore dei problemi per la sicurezza dei paesi europei.
Tuttavia la radicalizzazione di Donald Trump potrebbe favorire la propaganda dell’Isis, secondo cui gli occidentali sono tutti anti-islamici. Il suo atteggiamento aggressivo verso l’Iran e il programma di armamenti nucleari inoltre, potrebbe essere preoccupante, così come nei confronti della  Cina, contro cui  vorrebbe usare maggiore fermezza nelle dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale.

Dai toni del discorso dell’appena eletto Presidente, si desume, o almeno vogliamo desumere un atteggiamento più pacato e meno aggressivo rispetto a quello usato in campagna. Le sue parole a caldo sono state «Ho appena ricevuto una telefonata da Hillary Clinton, vorrei farle le mie congratulazioni, ha combattuto con tutta se stessa. Ha lavorato sodo e le dobbiamo una grande gratitudine» ha poi continuato «è il momento di unirci e superare le divisioni» assicurando di voler «buoni rapporti con l’estero» e che «saremo giusti con tutti i popoli e le nazioni».e per finire: «Raddoppieremo la crescita e saremo l’economia più forte al mondo»
A noi non resta che dire “E’ morto il re, viva il re” perché i rapporti con gli Stati Uniti sono troppo importanti, sono imprescindibili e noi non possiamo rimanere indietro.

Silvia GALLI

Photocredit Raffaella Cardinali

(instagram: raffac66 )

 

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